The Greatest Showman

28, 29 e 30 gennaio 2019-ore 10.00
di Michael Gracey (2017)

Nazione: U.S.A.

Durata: 1 ora e 50 minuti

Genere: Biografico, musical, drammatico

Interpreti: Zac Efron, Rebecca Ferguson, Hugh Jackman, Michelle Williams, Zendaya

Trama: 1820, Bethel, Connecticut: Phineas Taylor Barnum è il figlio di un sarto che lavora anche per il ricco e arrogante padre della dolce Charity, di cui è molto amico nonostante i genitori di lei non vogliano che lo frequenti per la sua povertà. Charity viene mandata in una scuola di educazione femminile e P.T. finisce per strada dopo la morte del padre. Ma diventati adulti, i due fuggono a New York, dove si sposano e hanno due bambine. Lui crede nel sogno americano ed è convinto che ogni progetto debba essere realizzato in grande. Grazie al suo acume e a un evento fortuito riesce a farsi finanziare il primo progetto un Museo delle stranezze, il Barnum’s America Museum, che edifica nel centro di Manhattan. Ma le cose non vanno come avrebbe sperato e allora sviluppa l’idea di un circo, in cui si esibiscono persone fuori dall’ordinario per abilità o aspetto, come la bella trapezista, la donna barbuta, gigante irlandese, il nano Tom Thumb e i gemelli siamesi. Lo spettacolo ha successo, P.T. si arricchisce, eppure niente è mai abbastanza per lui e decide di alzare il livello dello spettacolo e di cercare di attrarre anche l’alta società coinvolgendo la bella e brava cantante d’opera svedese Jenny Lind. A questo punto le cose iniziano però a sfuggirgli di mano e dovrà mettercela tutta per cercare di evitare il fallimento sia sul piano personale che professionale…

Commenti: Lo specialista in effetti speciali e regista Michael Gracey ci fornisce in questa favola-musical la storia in versione romanzata dell’impresario P.T. Barnum, inventore del circo e forse del concetto stesso di intrattenimento. Il vero Barnum aveva iniziato come impresario nel 1842 realizzando l’American Museum, che fu distrutto da due incendi, e nel  1872 realizzò il circo chiamato The Greatest Show on Earth. Ad esso fa riferimento il titolo del film: era un enorme circo a tre piste e quattro palcoscenici che poteva ospitare ventimila spettatori, in cui si esibivano animali esotici e esseri umani con particolarità fisiche, come il nano o la donna barbuta; anch’esso distrutto da un incendio. L’impresario era anche un grande maestro dell’illusione, sia in senso lato, come quella prospettata a tutte le sue “creature speciali” della trasformazione da reietti a star, che in senso stretto, celebre la sua falsa “sirena delle Fiji”: un corpo di scimmia cucito su una coda di pesce. Questo perché oltre al guadagno, il suo obiettivo era trasportare gli spettatori in un mondo bizzarro e meraviglioso, per allontanarli dal grigiore del suoi tempi. Nel film di Michael Gracey P.T. rappresenta l’urgenza vitale dell’artista performer di calcare il palcoscenico e fare spettacolo. L’aver mescolato poi arte popolare e arte nobile fu una mossa intelligente che gli consentì di rivolgersi sia ad un pubblico più vasto che di nobilitare l’arte circense. Ma come ogni artista anche P.T. aveva il suo demone: era incapace di prescindere dal giudizio degli altri, il che lo portava ad una ricerca costante e spesso sconsiderata di approvazione sia in campo artistico che sociale. Il regista ha intelligentemente fatto riscrivere la sceneggiatura originale dal premio Oscar Bill Condon, regista di Dreamgirls (2006) e sceneggiatore di Chicago di Rob Marshall (2002)[1]. Per i colori, i costumi, l’energia e una certa trasgressione, “The Greatest Showman” richiama alla mente un altro splendido musical “Moulin Rouge!” di Baz Luhrmann (2001). Come nella pellicola di Luhrmann sorpresero le perfomance di Nicole Kidman e Ewan McGregor, in quella di Gracey il cinquantenne attore australiano Hugh Jackman, che già aveva dato prova di barvura ne “Les Misérables” di Tom Hooper (2012), canta e balla con la grazia virile del suo idolo Gene Kelly sulle note delle bellissime canzoni composte da Johnn Debney[2] e scritte dal duo Benj Pasek e Justin Paul[3].

Riconoscimenti: Nel 2018 il film è stato candidato al premio Oscar come migliore canzone (“This Is Me”) e ai Golden Globe per la Migliore canzone originale, il miglior film commedia o musicale e il miglior attore in un film commedia o musicale a Hugh Jackman.

 

 

 

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Bill_Condon (25 gennaio 2019).
[2] Candidatura all’Oscar nel 2005 per la colonna sonora di “The Passion of the Christ” di Mel Gibson (2004).
[3] Oscar 2017 per la canzone “City of Stars” di “La La Landdi Damien Chazelle (2016).

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale per le scuole 2018-2019.