Il Teatro Comico Napoletano come strumento di crescita personale
a cura dell’Associazione Commedia Futura
con Veronica Mazza & Eduardo Tartaglia
Nell’era dei social media e dell’iperconnessione digitale, i giovani vivono una condizione paradossale: mai così connessi tecnologicamente, mai così isolati emotivamente. L’autoreferenzialità imperante nel linguaggio social, la difficoltà nella gestione delle relazioni interpersonali reali, i disagi familiari e le pressioni scolastiche creano un quadro di fragilità che necessita di strumenti alternativi di elaborazione e superamento.
Il teatro comico napoletano, dalla sua origine popolare fino alle sue manifestazioni contemporanee, offre un patrimonio inestimabile di tecniche di sdrammatizzazione che trasformano il dolore in riso, la difficoltà in opportunità di crescita, l’isolamento in condivisione collettiva.
La comicità come arma di difesa non è fuga dalla realtà, ma strumento di comprensione profonda del mondo e di se stessi. È quello “sguardo fuori di sé” che permette di osservare le proprie fragilità con la necessaria distanza critica, trasformando l’autocommiserazione in autoironia costruttiva.
Questo progetto mira inoltre a preservare e valorizzare una memoria culturale che ci identifica come popolo, mantenendo viva una tradizione teatrale che rappresenta un patrimonio identitario fondamentale della cultura napoletana e mediterranea.