1 e 4 dicembre 2025 | 9.00 e 11.00
BROTHER BEAR (2003, 1 ora e 25 min)
di Robert Walker e Aaron Blaise
FILM IN INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO
Genere: animazione
Voci: Joaquin Phoenix (Kenai)
Trama: Nell’America del Nord, al tempo delle ere glaciali e dei mammut, vive una piccola tribù di Inuit[1] di cui fanno parte tre fratelli orfani di nome Kenai, Denahi e Sitka. Kenai, il più giovane non vede l’ora di crescere al compimento del sedicesimo anno di età, da una cerimonia di passaggio all’età adulta. Il compleanno arriva e la cerimonia viene svolta da Tanana, l’anziana sciamana del villaggio, che gli consegna il suo totem, ossia una collana con un ciondolo che raffigura il suo animale guida: un orso. Il ragazzo detesta gli orsi e dopo la cerimonia scopre che proprio uno di questi animali ha rubato un cesto pieno di pesci. I tre fatelli si mettono alla ricerca del ladro ed è proprio Kenai a trovare e a fare infuriare l’orso. Sitka e Denahi corrono in suo aiuto e, nella lotta che segue, l’orso cercherà di uccidere Kenai e Denahi…
Commento: L’universo rappresenta un cerchio magico all’interno del quale le creature che lo popolano si muovono, si incontrano, si separano e si ritrovano. Questa è la storia di tre fratelli Kenai, Denahi e Sitka, appartenenti alla tribù nativa americana degli Inuit che crede che ognuno abbia uno spirito guida incarnato in un animale, la cui specie viene rivelata dalla sciamana del villaggio nella cerimonia di passaggio all’età adulta. Questo rito in realtà si compie in tutte le culture, con nomi e ambientazioni diverse, così come gli spiriti guida rappresentano la speranza dell’esistenza di una vita ultraterrena, che connota culture e religioni di tutto il mondo. Il lungometraggio Disney parla, come di consueto, un linguaggio universale, proponendo una storia straordinaria ma in cui confluiscono tutte le nostre ordinarietà. Film multilivello rivolto a tutte le fasce d’età, ognuna delle quali sarà destinatario di un messaggio e di una parte della storia. La morale della favola? Odio porta odio, la morte può essere una rinascita (riferimento diretto alla teoria delle molte vite?), ma soprattutto l’appartenenza ad una famiglia, ad un gruppo sociale in senso ampio, che qui addirittura va oltre le barriere delle specie animali, costituisce una forza invincibile contro ogni avversità. La bellezza e la poesia del cartone stanno in questa confluenza tra le diverse specie animali, inclusa quella umana, interconnesse e paritarie: nessuno vale più di qualcun altro e ciascuno è importante in quanto parte di un tutto fatto di una necessaria diversità. Dunque, la diversità sentita come naturale ed arricchente: cosa si può cercare di mostrare al pubblico, soprattutto quello più giovane, di più importante?
Riconoscimenti: “Brother Bear” è stato candidato al premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2004.
Colonna sonora: Tra i brani che compongono la colonna sonora del film si segnalano l’inno agli spiriti “Great Spirits” cantato da Tina Turner e “Look Through My Eyes” cantato da Phil Collins, che scorre sui titoli di coda.
[1] popolo dell’Artico comunemente noto come eschimesi (https://www.storicang.it/a/lotta-perenne-degli-inuit-per-sopravvivere_15037)
