West Side Story

09 aprile 2024

di Steven Spielberg (2021)

 

Nazione: U.S.A.

Lingua originale: inglese, spagnolo

Durata: 2 ore 36 minuti

Genere: musical

Interpreti: Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (Maria)

Trama: 1961, New York, due bande sono in guerra per il controllo del West Side: i Jets che si sentono veri americani per quanto siano per lo più figli di immigrati italiani o polacchi, dall’altra gli Sharks, portoricani, alcuni dei quali sbarcati di recente. Tra le due gang ci sono Tony e Maria, novelli Romeo e Giulietta: lui è il fondatore pentito dei Jets, da cui ha preso le distanze dopo la prigione, lei è la sorella romantica di Bernardo, leader impetuoso degli Sharks. Tony e Maria si amano perdutamente a dispetto dell’ostilità tra le due fazioni, che provano a smussare a colpi di canzoni e danza…

Commenti: Secondo adattamento cinematografico[1] diretto da Steven Spielberg dell’omonimo musical (1953-1956) rappresentato per la prima volta nel 1957 con il libretto di Arthur Laurents, le parole di Stephen Sondheim e le musiche di Leonard Bernstein, liberamente tratto dalla tragedia di William Shakespeare “The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet” (1594-1596). La sceneggiatura del film è di Tony Kushner, che lo rende più fedele al libretto di Laurents rispetto alla versione del 1961. Senza trucchi e senza effetti speciali, tranne quelli necessari a cancellare le parabole satellitari dai tetti di New York, “West Side Story” di Spielberg condanna senza mezzi termini il razzismo endemico della società americana, nonché l’ineguaglianza sociale ed economica. Il film mette l’accento sulla riqualificazione dei quartieri poveri di New York, in particolare dell’Upper West Side ridotto in rovine, conteso da due clan e destinato a sparire, il che rende ancora più assurda la loro rivalità. Nella scena iconica che si svolge sulle scale antincendio quando Tony raggiunge Maria per cantarle con “Tonight” tutto il suo amore, i volti dei due giovani sono separati da una griglia, triste presagio di due anime imprigionate contro la loro volontà in un contesto ostile. I dialoghi, intelligentemente rivisitati, parlano della paura dell’altro, dell’individualismo esasperato e della mascolinità tossica che può sfociare, come nel caso del personaggio di Anita, nel tentativo di stupro del macho Bernardo a cui lei riesce a tener testa. Dice il regista in un’intervista a la Repubblica online: “Mi intimidiva l’idea di prendere un capolavoro e realizzarlo attraverso occhi e sensibilità diverse, senza comprometterne l’integrità. (…) West Side Story è un’opera culturalmente significativa con una premessa – l’amore trascende pregiudizio e intolleranza – che non ha perso la sua rilevanza nel tempo. (…) Il mio film (…) è anche una lettera d’amore a New York”. (…) La scelta più forte è quella linguistica: i dialoghi in spagnolo, circa il quaranta per cento del film, non sono accompagnati da sottotitoli. “Lo abbiamo fatto per rispetto, quella lingua doveva esistere in proporzioni uguali accanto all’inglese. Siamo un paese bilingue. Voglio che nelle sale il pubblico che parla inglese senta le risate di quello spagnolo, cercando di capire quello che hanno detto gli attori, tornando magari a vederlo”[2]. Un plauso a Spielberg per la scelta. Da notare infine che nei titoli di coda si legge un “To dad”, quasi sussurrato: a settantacinque anni Spielberg ci suggerisce di aver elaborato finalmente la separazione dei genitori, che però, vedi “The Fabelmanns” (2022), ne ha condizionato la vita e la produzione artistica[3].

Riconoscimenti: Tra il 2021 e il 2022 il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Tra questi nel 2022 il premio Oscar per la miglior attrice non protagonista (Ariana DeBose) ed è stato candidato per il miglior film, il miglior regista (Steven Spielberg, stessa candidatura anche ai Golden Globes), la migliore fotografia (Janusz Kamiński), la migliore scenografia (Adam Stockhausen), i migliori costumi (Paul Tazewell) e il miglior sonoro (Tod A. Maitland, Gary Rydstrom, Brian Chumney, Andy Nelson e Shawn Murphy). La pellicola si è aggiudicata nello stesso anno il premio Golden Globe per il miglior film commedia o musicale, la migliore attrice in un film commedia o musicale (Rachel Zegler) e la migliore attrice non protagonista (Ariana DeBose).

Colonna sonora: La colonna sonora originale di Leonard Bernstein è stata arrangiata dal compositore David Newman ed eseguita dalla Los Angeles Philharmonic sotto la direzione del violinista e direttore d’orchestra venezuelano Gustavo Adolfo Dudamel Ramírez.

 

[1] Il primo è di Jerome Robbins e Robert Wise del 1961, interpretato da Natalie Wood, Richard Beymer, Rita Moreno, George Chakiris e Russ Tamblyn, che si aggiudicò ben dieci Oscar

[2] https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2021/12/02/news/west_side_story_steven_spielberg-328438607/ (7 aprile 2024)

[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Steven_Spielberg (7 aprile 2024)

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2023-2024.