The Banshees of Inisherin

11 marzo 2025
di Martin McDonagh (2022, 1 ora e 54)

Genere: drammatico
Interpreti: Kerry Condon (Siobhán Súilleabháin), Colin Farrell (Pádraic Súilleabháin), Brendan Gleeson (Colm Doherty), Barry Keoghan (Dominic Kearney), Gary Lydon (Peadar Kearney)

Trama: Al termine della guerra civile irlandese, nel 1923 nell’immaginaria isola irlandese di Inisherin la lunga amicizia tra il violinista Colm e il mandriano Pádraic s’interrompe da un giorno all’altro senza apparente motivo, a causa del rifiuto di Colm di frequentare ancora l’amico. Pádraic non riesce ad accettare la cosa e tenta in ogni modo di farsi spiegare i motivi di questo gesto. Colm gli spiega con molta riluttanza che non vuole sprecare più il suo tempo con una persona così noiosa e che intende dedicare gli anni che gli restano alla composizione di melodie folk per violino. Pádraic non si dà per vinto e continua ad importunare Colm, che minaccia di tagliarsi un dito della mano ogni volta che Pádraic gli rivolgerà la parola. Si innescherà un crescendo inarrestabile di episodi a dir poco incresciosi che condurranno ad un epilogo tutto da scoprire…

Commento: Dark comedy esilarante, che diventa sempre più cupa man mano che la narrazione filmica procede, “The Banshees of Inisherin” scritto e diretto da Martin McDonagh riporta insieme gli attori Brendan Gleeson e Colin Farrell da lui diretti in “In Bruges” del 2008. Il regista due volte vincitore di un Golden Globe alla miglior sceneggiatura, la prima volta per “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri” (2017) e la seconda per questa pellicola, sceglie un titolo molto evocativo per il film in quanto la banshee è una fata che dovrebbe avere la capacità di presagire morti imminenti e il nome dell’isola fittizia di Inisherin è stata pensata a paradigma di un intero territorio essendo composto da inis, “isola” ed Erin “Irlanda”, ossia “Isola d’Irlanda”. Si ride con questa commedia grottesca che non risparmia nessuno, nessun popolo, nessuna faida nazionale, nessun gruppo etnico e umano e tutti li rappresenta simbolicamente in un non luogo che simboleggia un’ottusità e un nonsense che ha spesso determinato la storia. Siamo tutti qua, stretti nell’assurdo e nella solitudine, davanti a conti non fatti e all’imprevedibilità di scelte altrui.

Riconoscimenti: Presentato nel 2022 in concorso alla Settantanovesima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove Colin Farrell si è aggiudicato la Copa Volpi come miglior attore, il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti a partire dalle candidature nel 2023 a otto Golden Globes, che ha vinto per il miglior film commedia o musicale, il miglior attore in un film commedia o musicale (Colin Farrell) e la migliore sceneggiatura (Martin McDonagh). Nello stesso anno è stato candidato ai premi Oscar per il miglior film, il miglior regista (Martin McDonagh), il miglior attore (Colin Farrell), il miglior attore non protagonista (Brendan Gleeson), per il miglior attore non protagonista (Barry Keoghan), la miglior attrice non protagonista (Kerry Condon), la migliore colonna sonora (Carter Burwell), la miglior sceneggiatura originale (Martin McDonag

Posted in Cineforum in lingua originale 2024-2025, Cinema.