Mon Crime

21 gennaio 2025
di François Ozon (2023, 1 ora e 42)

Titolo italiano: Mon Crime – La colpevole sono io
Nazione: Francia
Genere: commedia
Interpreti: Isabelle Huppert, Fabrice Luchini Rebecca Marder (Pauline Mauléon), Nadia Tereszkiewicz (Madeleine)

Trama: Parigi, anni Trenta. Madeleine Verdier, una giovane attrice senza un soldo e priva di talento, viene accusata dell’omicidio di un celebre produttore cinematografico. Servendosi dell’aiuto della sua migliore amica Pauline, una avvocatessa disoccupata, Madeleine riuscirà a dimostrare che l’assassinio è effettivamente avvenuto ma soltanto per legittima difesa. L’assoluzione di Madeleine avrà sviluppi inaspettati…

Commento: Come per “8 Femmes” (“8 donne e un mistero” del 2002) anche per “Mon Crime” François Ozon ha deciso di fare interpretare la pellicola da un cast stellare. Regista e sceneggiatore prolifico, tra gli altri “Potiche” (“Potiche – La bella statuina” del 2010), “Frantz” (2016), ambienta questo film in una Parigi immaginata che funge da palcoscenico per una commedia gialla i cui personaggi sono impegnati a sfidarsi in una gara di astuzia e di doppiezza e che strizza l’occhio alla denuncia del movimento #MeToo. L’elemento giallo e il dramma giudiziario sono innestati in una struttura che è quella tipica della screwball comedy americana e che risulta in un film divertente e mai banale liberamente ispirato all’omonima opera teatrale di Georges Berr e Louis Verneuil del 1934 già trasposta al cinema in “True Confession” (“La moglie bugiarda” di Wesley Ruggles del 1937) e “Cross My Heart” di John Berry (“Bionda tra le sbarre” del 1945).

Riconoscimenti: Il film ha ottenuto una candidatura ai premi Cesar per i migliori costumi (Pascaline Chavanne).

Curiosità: Il film, che doveva essere originariamente intitolato “Madeleine”, è espressione di tutta la passione cinefila del regista. La coppia di protagoniste, una bionda e una bruna con una pistola, richiama “Chicago” di Rob Marshall (2002).
I due ruoli complementari delle protagoniste, più il nome di Madeleine, si ricollegano a “Vertigo” (“La donna che visse due volte”) di Alfred Hitchcock (1958).
Il personaggio di Isabelle Huppert è chiaramente ispirato al personaggio di Cruella de Vil (Crudelia De Mon) di “One Hundred and One Dalmatians” (“La carica dei cento e uno”, 1961) della Disney, sottolineato anche dalla corsa sul marciapiede di Odette, che inciampa in un cane dalmata.
L’idea di Odette di scrivere lettere d’amore false a posteriori per ingannare la polizia si rifà a Marlene Dietrich in “Witness for the Prosecution” (“Testimone d’accusa”) di Billy Wilder (1957).

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