La noche que mi madre mató a mi padre

12 marzo 2019
di Inés París (2016)

Titolo italiano: La notte che mia madre ammazzò mio padre

Nazione: Spagna

Durata: 1 ora e 34 minuti

Genere: Commedia

Interpreti: Belén Rueda, Eduard Fernández, Diego Peretti, María Pujalte

Trama: Isabel, attrice frustrata, è sposata con Ángel, scrittore ansioso separato da Susana, regista cinematografica invaghita di Isabel. Con i rispettivi figli compongono una famiglia disfunzionale alle prese con gite scolastiche e produzioni cinematografiche. Decisa a entrare nel cast del prossimo film di Ángel e Susana, Isabel organizza una cena/audizione nella sua bella villa in campagna. Alla serata partecipa Diego Peretti, celebre attore argentino, che gli ex coniugi vorrebbero assolutamente scritturare. Ma la serata precipiterà per il verificarsi di eventi inaspettati…

Commenti: Black comedy con un cast di stelle, in un esilarante intreccio che mescola Agatha Cristie e il più brillante humor nero spagnolo, “La noche que mi madre mató a mi padre” è una commedia eccentrica che racconta in una notte le tensioni di un gruppo di famiglia in un interno. Un campionario di artisti con diverso talento e diversa fortuna a cui si aggiunge Diego Peretti, attore argentino che interpreta se stesso. Campione d’incassi in Spagna e vincitore del premio del pubblico al Festival del cinema di Málaga nel 2016, la pellicola mette in scena un intreccio di relazioni familiari e di colpi ad effetto in un incessante accavallamento tra realtà e finzione. Il groviglio inestricabile di ruoli e legami tra i protagonisti, con il loro carico di responsabilità da affrontare controvoglia e di affetti e rancori mai sopiti, costituisce probabilmente l’aspetto migliore della sceneggiatura. La storia fornisce alla regista Inés París lo spunto per parlare di argomenti a lei cari come la società contemporanea e la sua frenetica corsa al successo, l’ipocrisia dilagante, le famiglie allargate e i moderni nuclei sociali. Nel contempo, la París denuncia una società borghese apparentemente emancipata e moderna, ma in realtà ancora sostanzialmente sessista, maschilista, conservatrice e piena di pregiudizi.

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2018-2019.