La isla minima

10 gennaio 2017: La isla minima
di Alberto Rodríguez (2014)

Durata: 1 ora e 45 minuti

Genere: Thriller

Interpreti: Raúl Arévalo, Nerea Barros, Jesús Carroza, Perico Cervantes, Antonio de la Torre, Javier Gutiérrez, Jesús Ortiz, Salva Reina, María Varod

Trama: 1980. In un piccolo villaggio della Spagna meridionale in cui il tempo sembra essersi fermato un serial killer è responsabile della morte di alcune adolescenti. Quando scompaiono due giovani sorelle, la loro madre ottiene che sia aperta un’indagine affidata a due detective della omicidi di Madrid, Juan e Pedro. Entrambi hanno una vasta esperienza nei casi di omicidio, ma differiscono nei metodi. Con loro grande sorpresa, durante le indagini scoprono che nel villaggio c’è un redditizio traffico di droga. Gli investigatori vengono intrappolati in una rete di intrighi alimentata dall’apatia e dalla natura introversa della gente del posto. Ma niente è ciò che sembra in questa regione isolata, e l’indagine incontra difficoltà inaspettate. I due investigatori capiscono di dover mettere da parte le rispettive divergenze professionali per fermare la persona responsabile dei delitti già commessi e per impedire che ne vengano commessi di nuovi …

Commenti: “La isla mínima” è un noir coi fiocchi, ben bilanciato nel suo svolgersi senza troppe spiegazioni ma evitando ogni deriva nebulosa. La foce del Guadalquivir con le sue risaie, inquadrate in più occasioni dall’alto, ben rappresenta una nazione politicamente ancora ‘paludosa’ mentre i due protagonisti ne incarnano alla perfezione la difficoltà di decodifica. Se Juan è sempre pronto a mangiare e ad entrare in contatto con la realtà locale Pedro è chiuso e di poche parole. La stessa collocazione sul versante politico sembra distanziarli in modo determinante. Ma entrambi sono cresciuti durante il franchismo che, in qualche misura, ha finito per permearne il comportamento, e questo fa sì che il film acquisti un suo peso specifico che lo trasforma da thriller a riflessione e occasione di memoria di un passato non poi così lontano. La pellicola si ritrova così ad essere un thriller della coscienza (politica e sociale) ricordandoci quanto sia difficile (e talvolta a lungo incompiuto) il passaggio per un Paese dalla dittatura alla libertà. Così la violenza sadica con la quale le giovani ragazze vengono uccise, dopo essere state raggirate con l’inganno di una via di fuga e di un futuro migliore, è la stessa con la quale è stata repressa la richiesta e la speranza di un cambiamento e di un progresso fatto di diritti e possibilità. Una violenza alla quale in troppi, e per troppo tempo, non hanno reagito fino alla caduta di Franco. Ecco perché l’indagine di Pedro e Juan, poliziotti madrileni, è così dolorosa e coinvolgente. La pellicola ha un evidente portato simbolico che si riflette negli stessi protagonisti, emblema della complessità delle vicende storiche spagnole, che non possono essere rappresentate in maniera semplicistica semplicemente facendo l’elenco dei buoni e dei cattivi. Si può osservare infine che la coppia di detective dalle personalità divergenti è un classico del cinema e della televisione, e proprio nel piccolo schermo ha raggiunto una delle sue punte di eccellenza con la prima stagione della serie “True Detective” in cui agiscono due investigatori estremamente diversi tra loro per metodi e visioni della professione a cui da molti critici cinematografici è stata paragonata la coppia protagonista del film di Rodríguez. Altrettanto familiare è l’idea del decentramento, cioè della immissione di coloro che indagano come corpi estranei in un microcosmo che diffida di loro. Più che intorno alla scoperta del colpevole, il film sembra orientato a descrivere una Spagna che, a pochi anni dalla morte del dittatore Francisco Franco, affronta il difficile percorso verso la democrazia.

Riconoscimenti: Film pluripremiato tra il 2014 e il 2015, in quest’anno è stato candidato a diciassette premi Goya e se ne è aggiudicati ben dieci, tra cui miglior film, miglior regista (Alberto Rodríguez Librero), miglior attore protagonista (Javier Gutiérrez), Migliore attrice rivelazione (Nerea Barros), miglior fotografia, miglior colonna sonora (Julio de la Rosa), miglior scenografia, migliori costumi.

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2016-2017.