Hail, Caesar!

21 marzo 2017: Hail, Caesar!
di E. e J. Cohen (2016)

Titolo italiano: Ave Cesare!

Nazione: U.S.A., Regno Unito

Durata: 1 ora e 46 minuti

Genere: Commedia

Interpreti: Josh Brolin, George Clooney, Ralph Fiennes, Jonah Hill, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Tilda Swinton, Channing Tatum

Sito ufficiale: http://www.avecesare-ilfilm.it/

Trama: Negli ultimi anni dell’età d’oro di Hollywood, Eddie Mannix fa il “fixer” per la Capitol Pictures; è in pratica la persona a cui è demandata la risoluzione di eventuali problemi che insorgano durante la produzione dei film dello studio. Mannix deve anche evitare ogni possibile fuga di notizie dai set, soprattutto per scongiurare che i nomi delle star dello studio finiscano sulle colonne di gossip delle due ostili sorelle Thora e Thessaly Thacker. Il fixer si trova a dover fare i conti con una delle crisi più difficili della sua carriera: uno degli attori più amati al botteghino, Baird Whitlock, viene rapito durante la produzione del peplum “Hail, Caesar!” da un misterioso gruppo che si fa chiamare “Il Futuro” e chiede un riscatto di oltre centomila dollari…

Commenti: Il 2016 si conferma l’anno dei grandi ritorni e dopo quello di Quentin Tarantino in “The Hateful Eight” presente in questa rassegna, è il turno dei fratelli Joel e Ethan Coen[1] con “Hail, Caesar!”. Il film d’apertura dell’edizione del 2016 della Berlinale è un film che racconta quello che accadeva in una giornata di lavoro sul set nella Hollywood degli anni ’50 dal punto di vista del fixer Eddie Mannix, ottimamente interpretato da Josh Brolin. Questi è la spina dorsale del film che procede per sketch e balletti, il collante tra rievocazioni romantiche della Hollywood di ieri e precognizioni di quella del futuro, tra macchiette che richiamano personaggi realmente esistiti e la trama surreale che li fa incontrare e scontrare. Gli autori in apparenza assumono lo schema del cinema dell’epoca: il complotto comunista, il detective duro e probo, ma in realtà il film, che è l’opera più leggera e scanzonata fratelli del Minnesota, rappresenta il cinema di oggi visto dalla loro ottica, votato al profitto prima di ogni cosa. Ma il cinema, per Mannix e i Coen è tutto: tutto quello che si ama e tutto quello che si odia. E il film risulta essere diverso dalla filmografia dei due fratelli, in cui nonostante i tanti spunti, alla fine tutto funziona a meraviglia anche grazie a un cast stellare: George Clooney è camaleontico e imprevedibile, Scarlett Johansson è la femme fatal del malcapitato Jonah Hill che nuota come Esther Williams, Channing Tatum dimostra di non essere più solo il ragazzone amato dalla teenager ma di poter ben interpretare anche un’opera autoriale più impegnata, mentre i ruoli affidati a Ralph Fiennes, Jonah Hill, Tilda Swinton, la compagna di Joel Coen Frances McDormand e la spiazzante apparizione di Christopher Lambert completano un quadro articolatissimo e affascinante. Film visivamente potente, è stato non a caso candidato quest’anno al premio Oscar per la migliore scenografia. Sono davvero pochi i registi in attività forniti di una solida conoscenza di tutti i generi cinematografici e della loro evoluzione nel corso della storia del cinema. I fratelli Coen dimostrano di essere certamente tra questi e di sapere anche come presentarli al pubblico con letture che vanno dal dramma di impianto intellettuale alla commedia brillante infarcita di humor nero. La terribile persecuzione che colpì molte star accusate di comunismo in quegli anni, ad esempio, viene resa in maniera quasi comica. E si ride di gusto in molti momenti di “Hail, Caesar!”, ma di un’ironia sottile e profonda. I registi dissacrano tutto e tutti senza esclusione di colpi, ma con un garbo e una pacatezza uniche. Joel e Ethan Coen danno prova in questo film di avere una saggezza di sguardo e una padronanza di stile che li pongono tra i massimi registi americani contemporanei.

 

[1] Alcuni titoli dei fratelli Coen: Barton Fink (1991), Fargo (1996), The Big Lebowski (1998), No Country for Old Men (2007), A Serious Man (2009), Inside Llewyn Davis (2013).

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2016-2017.