Dallas buyers club

21 aprile 2015

Dallas buyers club di Jean-Marc Vallée (2013)

Nazione: U.S.A.

Durata: 1 ora e 57 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto

Sito ufficiale: http://www.focusfeatures.com/dallas_buyers_club

Trama: Il texano Ron Woodroof è un elettricista e un cowboy da rodeo, che vive un’esistenza selvaggia che lo porterà, nel 1985, a una diagnosi di sieropositività con una aspettativa di soli trenta giorni di vita. L’uomo rifiuta questa sentenza di morte e reagisce, ma non riuscendo a trovare una soluzione soddisfacente seguendo i canali ufficiali, si mette alla ricerca di qualsiasi cosa possa aiutarlo a sopravvivere. Scopre che in Messico c’è un trattamento all’HIV non approvato dalla commissione americana sul farmaco. Lo sperimenta e il suo organismo risponde positivamente al trattamento. Ron sente l’urgenza e la necessità di dare quest’opportunità anche ad altri malati terminali, ma si scontra con la burocrazia dietro cui si nascondono gli interessi delle multinazionali del farmaco. Lui che ce l’ha sempre avuta con i gay, trova un improbabile alleata in Rayon, una giovane transessuale malata di AIDS, che lo aiuta nella distribuzione dei farmaci attraverso un ufficio acquisti (il “buyers club” del titolo) che permette alle persone sieropositive di accedere al trattamento semplicemente pagando delle quote mensili. Nel cuore del Texas, l’iniziativa del collettivo clandestino ideata da Ron prende il via, i clienti aumentano rapidamente, così come i guai per il protagonista…

Commenti: La storia della diffusione del virus HIV/AIDS viene solitamente fatta iniziare nel 1981 quando fu riconosciuta l’esistenza di una nuova malattia in alcuni pazienti negli Stati Uniti: in realtà l’infezione esisteva già da molti anni, ma non era stata capita, veniva associata per lo più alla comunità omosessuale e confusa con altre malattie. Il film di Jean-Marc Vallée è ispirato alla storia vera di Ron Woodroof (nato a Dallas in Texas il 3 febbraio 1950), tra i primi pazienti sieropositivi riconosciuti, morto il 12 settembre 1992, sette anni dopo che gli erano stati diagnosticati il virus e l’aspettativa di un solo mese di vita, grazie alla sua testarda e disperata opposizione alla malattia. Come raccontato nel film, Ron creò negli anni il Dallas Buyers Club, finalizzato alla distribuzione di un trattamento farmacologico che potesse aiutare i malati di AIDS, per i quali all’epoca non esisteva nessun protocollo efficace ufficiale e fece anche causa per il divieto di utilizzo e diffusione del trattamento farmacologico, che si procurava al di fuori della nazione, alla potentissima Food and Drug Administration[1], dietro cui si (mal)celavano le direttive politiche e gli interessi economici delle grande case farmaceutiche a discapito della vera ricerca nell’interesse dei malati. La pellicola è caratterizzata da una circolarità narrativa, che si sviluppa su diversi toni passando dalla commedia (come quando ricorre ad un travestimento da prete per attraversare indisturbato il confine con il Messico per acquistare dosi massicce di medicinale) alla tragedia. Sono infatti proprio i contrasti alla base dell’opera che contribuiscono a mettere a nudo livelli e stati emotivi diversi e mostrando nel contempo la crescita del protagonista. Grandissima l’interpretazione dei due protagonisti maschili. Jared Leto (Rayon) ha giustamente vinto l’Oscar, mentre la candidatura non si è trasformata in premio per Matthew McConaughey (Ron), che l’avrebbe meritato a pieno titolo. Possiamo dire che con Killer Joe di William Friedkin (2011) è cominciata per l’attore una seconda carriera, non più legata all’immagine del belloccio che ricordiamo in molti correre a torso nudo sulle spiagge americane, ma un interprete intenso di pellicole di spessore. Anche fisicamente questo film rappresente un punto di svolta, perché il McConaughey dal fisico scolpito non lo rivedremo più e, pur senza toccare le vette di magrezza raggiunte per esigenze di copione in questa pellicola, l’attore manterrà questo fisico, anche troppo magro, in tutte le sue successive interpretazioni. Craig Borten, che ha curato la sceneggiatura del film con Melisa Wallack, ha portato avanti questo progetto con grande testardaggine, iniziando a proporlo quando Woodroof era ancora vivo e apprese con entusiasmo l’idea di un film basato sulla sua vicenda. Lo sceneggiatore ha affrontato molte vicissitudini e le porte chiuse di svariate case di produzione, ma alla fine è riuscito a far approvare lo script e il risultato è questo film importante che va visto e fatto vedere e per il quale ha anche vinto l’Oscar. Dallas Buyers Club è un film carico di cinismo, lucidamente ironico, ricco di sentimenti, ma senza mai scadere nel sentimentalismo, caratterizzato da un alternarsi di dialoghi brillanti e sequenze crude sulla malattia che mantengono sempre alta l’attenzione e la partecipazione anche emotiva dello spettatore. É una lotta continua contro la disperazione per la propria condizione, la perdita delle persone care ma, soprattutto, contro il sistema.

Riconoscimenti: Tra il 2013 e il 2014 il film ha avuto moltissimi riconoscimenti. Tra questi nel 2014 il Golden Globe per il “Miglior attore in un film drammatico” (Matthew McConaughey) e il “Miglior attore non protagonista” (Jared Leto) e gli Oscar per le equivalenti categorie di “Miglior attore protagonista” e “Miglior attore non protagonista”, oltre che per “Miglior trucco e acconciatura” (Adruitha Lee e Robin Mathews) ed è stato anche candidato come “Miglior film” (Robbie Brenner e Rachel Winter), “Miglior sceneggiatura originale” (Craig Borten e Melisa Wallack) e “Miglior montaggio” (Jean-Marc Vallée e Martin Pensa).

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

 

[1] Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali (FDA), è l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici degli Stati Uniti.

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