27, 28, 29 e 30 gennaio 2025, ore 10:00
di Marc Forster (2022, 2 ore)
Titolo italiano: Wonder: White Bird
Regia: Marc Forster
Nazione: Stati Uniti d’America
Anno: 2023
Durata: 2 ore
Genere: drammatico, guerra, sentimentale
Interpreti: Gillian Leigh Anderson, Bryce Gheisar, Ariella Glaser, Helen Mirren, Orlando Schwerdt
Trama: Julian (Bryce Gheisar, il bullo di “Wonder” di Stephen Chbosky, 2017), in seguito all’espulsione dalla sua vecchia scuola per i atti di bullismo verso il compagno Auggie, inizia a frequentare un nuovo istituto nel quale cerca di ambientarsi. Un giorno si trova a parlare con nonna Sara (Helen Mirren), artista, venuta dalla Francia dove vive in occasione di una retrospettiva organizzata su di lei. La nonna affronta il discorso dell’espulsione e ritiene necessario raccontargli dell’esperienza fatta durante la giovinezza durante la Seconda guerra mondiale (1939-1945). Sara gli racconta di come lei, giovane ragazza ebrea (Ariella Glaser) nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe, Julien (Orlando Schwerdt), e di come soprattutto questa esperienza le abbia fatto capire quanto possano essere forti e determinanti valori come la gentilezza e la solidarietà.…
Commento: Ben diretti dal regista, i due giovani protagonisti riescono a tenere alta la tensione e l’emozione degli spettatori durante la visione del film. Tra sogni cinematografici, disegni e brevi pezzi in cui si canta la nenia “Little bird”, il regista svizzero tedesco naturalizzato americano Marc Forster ci conduce in un viaggio negli anni tremendi del secondo conflitto mondiale. Dopo aver diretto pellicole come il meraviglioso “The Kite Runner” (“Il cacciatore di aquiloni”, 2007), “Quantum of Solace” (2008) e “Monster’s Ball”, grazie anche alla splendida fotografia di Matthias Königswieser, in “White Bird. A Wonder Story” Forster ci mostra la complessità tragicamente attuale della sopravvivenza in una zona di guerra abitata da collaborazionisti e spie, ma anche da partigiani e cittadini che, come Julien e i suoi genitori, si espongono in prima persona per fare quello che ritengono giusto al rischio della propria vita. «La voce narrante di Helen Mirren aiuta il racconto a sciogliersi in un tableau di amore e mistero scandito dai rumori e dai colori del bosco, in cui entrano i lupi giustizieri e l’uccellino bianco del titolo, simbolo di una libertà perduta e da riconquistare». Durante la narrazione filmica ricorre nei disegni di Sara, nel legno intagliato da Julien e forse anche realmente, l’immaginifico uccellino bianco del titolo del film, che conforta con la sua presenza i protagonisti nei momenti difficili. Il film coinvolge lo spettatore commuovendolo, facendolo sorridere ma anche indignare e facendo scaturire dal cuore, attraverso la visione, una sincera denuncia delle atrocità della guerra partendo da quelle che furono commesse dai nazisti e una celebrazione della resistenza: siamo con i protagonisti quando pronunciano con fermezza e orgoglio: “Vive l’humanité!”.