Yao

26 novembre 2019
di Philippe Godeau (2018)

Titolo italiano: Il viaggio di Yao

Nazione: Francia

Durata: 1 ora e 43 minuti

Genere: Commedia/Drammatico

Interpreti: Germaine Acogny, Lionel Louis Basse, Fatoumata Diawara, Omar Sy

Trama: Yao (Lionel Basse) vive nel nord del Senegal, ha tredici anni e vuole incontrare a tutti i costi il suo idolo: Seydou Tall (Omar Sy), un celebre attore francese invitato a Dakar per presentare il suo nuovo libro. Per realizzare il suo sogno Yao organizza la sua fuga a circa 400 km dal proprio villaggio. Toccato dal gesto del ragazzo, Seydou decide di riaccompagnarlo a casa compiendo un lungo viaggio che lo porterà alla scoperta di sé stesso e delle proprie origini…

Commenti: Quello di Seydou Tall è per l’attore di origini senegalesi e mauritane Omar Sy un ruolo evidentemente legato alla storia della sua famiglia[1]. Ma se nel bellissimo “Chocolat” (“Mister Chocolat”, 2015) riflessione sulla condizione di un’artista nero nella Francia della Belle Époque, interpretava un nero in un mondo di bianchi, nel film di Philippe Godeau è un bianco in un mondo di neri: un “bounty[2]“, come lo chiama Yao, nero fuori e bianco dentro. Difatti inizialmente Seydou si sente come un pesce fuor d’acqua quando arriva in Senegal. Ma il viaggio che intraprenderà con Yao, classicamente prima interiore che fisico, gli aprirà nuovi orizzonti e nuove prospettive. Road movie attraverso l’Africa, in cui spesso le strade non ci sono, fatto di polvere e ambienti naturali meravigliosi, “Yao” è un film fatto di incontri e spiritualità. Sebbene il film affronti tematiche molto serie, non mancano i momenti leggeri con i toni della commedia tipici dei personaggi interpretati in precedenza da Sy, famoso soprattutto per la sua interpretazione  in “Intouchables” (“Quasi amici”, 2011) e “Demain tout commence” (“Una famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse, 2016). Nella pellicola interpreta brillantemente il ruolo del protagonista, in quello che si potrebbe definire il film della sua maturità. Da segnalare la sua straordinaria mimica facciale: attraverso il suo sorriso riesce infatti ad esprimere una gamma di sentimenti che va dalla gioia al rimpianto e la tristezza. Il pubblico, come Seydou, viene preso per mano da Yao, interpretato dal fantastico Lionel Basse, e condotto alla scoperta di un paese caratterizzato da mille problematiche ma anche da forti tradizioni. Ottime le scelte effettuate per le scenografie e le ambientazioni in Africa.

 

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Omar_Sy (22 novembre 2019).
[2] come lo snack della Mars Incorporated.

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

 

Posted in Cineforum in lingua originale 2019-2020.