Vor der Morgenröte

22 gennaio 2019

di Maria Schrader (2016)
in occasione della “Giornata della memoria”

Nazione: Austria, Francia, Germania

Durata: 1 ora e 46 minuti

Genere: Drammatico, storico

Interpreti: Josef Hader Charly Hübner, Lenn Kudrjawizki, Tómas Lemarquis, Barbara Sukowa.

Trama: 1934. Lo scrittore e pacifista austriaco Stefan Zweig è al culmine del suo successo, ma presagisce il declino europeo a causa del nazionalsocialismo per cui decide di lasciare l’Austria. Il suo percorso lo porta dapprima in Inghilterra, dove nel 1938 divorzia dalla moglie Friderike Maria von Winternitz, e poi a New York, Buenos Aires e, infine, in Brasile con la seconda moglie, la giovane segretaria Lotte Altmann[1]. Mentre tutto il mondo si premura ad ospitarlo, lo scrittore vorrebbe solo tornare nella sua terra d’origine.

Commenti: Terza prova di regia per Maria Schrader[2], vincitrice nel 1999 dell’Orso d’argento come migliore attrice alla Berlinale[3]. Il film racconta alcuni episodi della vita di Zweig, ottimamente interpretato da Josef Hader, candidato agli European Film Awards del 2017 come miglior attore protagonista. Seguiamo lo scrittore nel suo viaggiare nell’America del Nord e del Sud, nella sua partecipazione al congresso dell’associazione internazionale di intellettuali P.E.N. International[4] a Buenos Aires nel 1936 a cui presero parte anche i nostri connazionali Giuseppe Ungaretti e Filippo Tommaso Marinetti, nella visita a New York nel 1941 fino alla sua morte l’anno successivo a Petrópolis, dove Zweig scrisse la sua opera più celebre, “Schachnovelle” (Novella degli scacchi)[5]. Il film riflette su un aspetto molto interessante e forse ancora poco investigato della Seconda Guerra Mondiale, ossia la posizione degli intellettuali nei confronti del nazismo. Zweig abbandonò l’Austria: ma lo fece per motivi ideologici o per paura? Alla domanda postagli da alcuni giornalisti su cosa pensasse della Germania, l’autore si rifiutò di rispondere, dicendo: “non parlerò contro la Germania e nemmeno contro qualsiasi altro paese. Il compito dell’intellettuale è quello di dedicarsi alle proprie opere”…

Riconoscimenti: Selezionato nel 2016 al Locarno Festival nella sezione Piazza Grande. Nel 2017 il film è stato nella rosa dei film in corsa come miglior film straniero, ma gli è stato poi preferito “Toni Erdmann” di Maren Ade (2016), e ha vinto il premio del pubblico agli European Film Awards.

 

[1] sposata nel 1939.
[2] https://www.locarnofestival.ch/it/pardo/program/person.html?pid=868389&eid=69 (14 gennaio 2019).
[3] per Aimée & Jaguar di Max Färberböck (1999).
[4] http://www.penclub.it/c/93862/17993/pen-international.html (14 gennaio 2019).
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Stefan_Zweig#Romanzi_e_racconti (14 gennaio 2019).

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2018-2019.