Les héritiers

24 gennaio 2017: Les héritiers
di Marie-Castille Mention-Schaar (2014

Titolo italiano: Una volta nella vita

Nazione: Francia

Durata: 1 ora e 45 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Ariane Ascaride, Stéphane Bak, Aïmen Derriachi, Ahmed Dramé, Noémie Merlant, Geneviève Mnich, Wendy Nieto, Mohamed Seddiki

Sito ufficiale: http://www.ugcdistribution.fr/lesheritiers-enseignants/

Trama: Liceo Léon Blum di Créteil, città nella banlieue (periferia) sud-est di Parigi: una scuola che è un incrocio esplosivo di etnie, confessioni religiose e conflitti sociali. La professoressa Anne Gueguen propone alla sua classe più problematica di partecipare ad un concorso nazionale di storia sulla resistenza e la deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. L’incontro con la memoria della Shoah cambierà per sempre la vita degli studenti…

Commenti: Nel 1961, anno a noi lontano ma vicinissimo alla fine della seconda guerra mondiale, è stato istituito in Francia il Concours national de la résistance et de la déportation, a cui ogni anno partecipano classi del “troisième”, l’ultimo anno della scuola secondaria (Collège, corrispondente alla scuola media italiana, ma della durata di quattro anni) e dei licei. Nell’anno scolastico 2008/2009 il tema da affrontare nel lavoro collettivo era “I bambini e gli adolescenti nel sistema concentrazionario nazista” e a vincere il primo premio furono gli alunni di una turbolenta classe multiculturale del liceo Léon Blum, nella banlieu di Créteil, a sud-est di Parigi, guidati da un’illuminata professoressa di storia dell’arte ed educazione civica, Anne Gueguen, che aveva capito come quella classe, considerata ultima, avesse sensibilità e voglia di riscatto. La scuola, origine e destinatario del film, è ritratta con ottimismo, come il luogo possibile della trasmissione, non solo del sapere, ma del saper imparare. Così, la scena in cui l’ex deportato Léon Ziguel parla al gruppo di attori e comparse del film è stata girata per forza di cose in un’unica ripresa: in quel momento la finzione e la realtà storica raggiungono la simbiosi e la classe si apre agli spettatori. “Les Héritiers”, è stato un caso in Francia reso ancora più interessante dal fatto che sia stato proprio uno dei protagonisti della vicenda, Ahmed Dramé (che nel film interpreta Malik), ad aver portato in giro la storia che aveva letteralmente cambiato la vita a lui e ai suoi compagni, in cerca di un regista in grado di capirla, Ma, infine è arrivato a Marie-Castille Mention-Schaar che ha accettato e scritto la sceneggiatura del film con lui. Rispondendo a una giornalista che gli chiedeva quale fosse stato il momento più forte nel percorso di scoperta verso l’olocausto fatto con la classe, Dramé ha risposto «A grandi linee conoscevamo questo capitolo tragico della Storia. L’Olocausto ci era stato insegnato prima ancora di partecipare al concorso sulla memoria. L’esperienza più toccante è stata ascoltare la testimonianza dei veri sopravvissuti. La parola raccontata di persona ha sconvolto tutti noi. È molto diverso ascoltare la viva voce di chi ha vissuto quell’esperienza e ciò che hai letto sui libri. Léon Ziguel, ottant’anni, ci ha raccontato la sua esperienza, all’epoca era un ragazzo della nostra età, aveva gli stessi sentimenti che abbiamo noi giovani francesi di oggi, ma lui li ha vissuti nella tragedia. Quella scena è stata girata solo una volta, le reazioni che voi vedete sono davvero quelle che abbiamo vissuto» [1]. Dramé è stato candidato come migliore promessa maschile ai premi Cesar del 2015.

Da notare infine come ancora una volta sia stata fatta una traduzione arbitraria del titolo di un film che nella sua versione originale “Les héritiérs” esprime un significato che si perde nel titolo stabilito per la versione italiana. “Gli eredi” sono infatti i giovani, musulmani, ebrei o cattolici che siano, come gli alunni della professoressa Gueguen, eredi della memoria, che nel film raccolgono e fanno proprio il giuramento dei prigionieri sopravvissuti nel campo di Buchenwald, pronunciato nell’aprile 1945, cioè l’impegno a testimoniare e a non permettere la cancellazione del ricordo di ciò che è stata la Shoah [2].

[1] http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/la-favola-vera-di-ahmed-il-musulmano-che-racconta-lolocausto/479674 , 18/01/17.
[2] Termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale (http://www.treccani.it/enciclopedia/shoah/, 16/01/17).

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2016-2017.