Tomorrowland

8 e 9 gennaio 2018
regia di Phillip Bradley (Brad) Bird (2015)

Titolo italiano: Tomorrowland – Il mondo di domani

Nazione: U.S.A.

Durata: 2 ore e 10 minuti

Genere: Fantascienza

Interpreti: Raffey Cassidy, George Clooney, Hugh Laurie, Britt Robertson, Kathryn Hahn

Trama: Il maturo e stravagante Frank (George Clooney) e la giovane e coraggiosa Casey (Britt Robertson) intraprendono una pericolosa missione per svelare i segreti di una misteriosa dimensione spazio-temporale nota come Tomorrowland. Le loro imprese potrebbero cambiare non solo la loro vita, ma la storia stessa del mondo per sempre…

Commenti: “Tomorrowland“ è diretto da Phillip Bradley (Brad) Bird regista di film d’animazione tra cui i meravigliosi “The Iron Giant” (Il gigante di ferro, 1999) e Ratatouille (2007), ma anche di lungometraggi come “Mission: Impossible – Ghost Protocol” (“Mission: Impossible – Protocollo fantasma”, 2011) e cosceneggiato dal Bird con Damon Lindelof, creatore della serie televisiva “Lost”. Action fantasy che mantiene gli spettatori spesso con il fiato sospeso, il film che ha ricevuto critiche contrastanti. Ma il futuro remoto immaginato nel passato prossimo di Tomorrowland, si concretizza in un luogo che ricorda sia la città di smeraldo di “The Wonderful Wizard of Oz (Il meraviglioso mago di Oz, 1900) di L. Frank Baum che il castello bavarese di Neuschwanstein, modello del castello simbolo della The Walt Disney Company, produttrice del film. Scene come quella della Tour Eiffel che si apre per lasciar posto a un razzo steampunk[1], il trasporto nell’altra dimensione per contatto con le spillette o l’umanità alla Blade Runner dell’androide Athena, non si dimenticano facilmente. Nella realtà immaginata da Bird, il futuro è un luogo tutto da costruire per un’umanità che sappia rimanere arbitra del proprio destino e pronta a sacrificarsi, e non una nube oscura e piena di incognite, come spesso viene presentato o sentito dalle nuove generazioni. Un messaggio positivo dunque, generato dall’ottimismo e dalla forza vitale trascinante del regista.

 

[1] Lo “steampunk” è un filone della narrativa fantascientifica che introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica, spesso l’Ottocento e in particolare la Londra vittoriana dei romanzi di Conan Doyle e H. G. Wells. Le storie steampunk descrivono un mondo anacronistico (a volte un’ucronia, ossia la sostituzione di avvenimenti immaginarî con quelli reali di un determinato periodo o fatto storico) in cui armi e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (“steam”) e l’energia elettrica torna a essere, come nella fantascienza ottocentesca, un elemento narrativo capace di ogni progresso e meraviglia.

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale per le scuole 2017-2018.