The Monuments Men

20 gennaio 2015

The Monuments Men di George Clooney (2014)

Nazione: U.S.A.

Durata: 1 ora e 58 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Cate Blanchett, George Clooney, Matt Damon, Jean Dujardin, John Goodman, Bill Murray

Sito ufficiale film: http://www.sonypictures.com/movies/themonumentsmen/site/

Trama: Sette esperti d’arte non più giovani e neanche tanto in forma, vengono arruolati durante la seconda guerra mondiale dall’esercito degli Stati Uniti d’America, per andare a recuperare in territorio nemico e cercare di restituire ai legittimi proprietari i capolavori artistici portati via e nascosti dai nazisti in previsione della costruzione di un mastodontico Museo del Fuhrer. In caso di sconfitta del Reich l’ordine è di distruggerli. Pertanto l’impresa di questo gruppo sgangherato di studiosi, soprannominati “Monuments men”, li porterà non solo a mettere a repentaglio la propria vita sul fronte, ma anche a fare una vera e propria lotta contro il tempo per cercare di evitare la distruzione delle opere alla fine del conflitto.

Commenti: Non si parla mai abbastanza delle nefandezze compiute dai nazisti soprattutto in occasioni speciali come la Giornata della memoria che si celebra il 27 gennaio di ogni anno in ricordo della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, simbolo universale delle tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa. L’Olocausto, denominato più correttamente Shoah (in lingua ebraica: השואה, HaShoah, “catastrofe”, “distruzione”), significò lo sterminio di un numero compreso tra i cinque e i sei milioni di ebrei, di ogni sesso ed età. Sterminio sistematico degli ebrei, ma anche di oppositori politici, di gruppi etnici quali Rom, Sinti, Jenisch, di comunità religiose come i testimoni di Geova e i pentecostali, di omosessuali, di persone affette da disturbi mentali e diversamente abili. Tutti quelli che, in poche parole, potevano indebolire e imbastardire la pura razza ariana vaneggiata da Adolf Hitler. Presentato fuori concorso al Festival internazionale del cinema di Berlino del 2014, il Clooney regista di “Good Night & Good Luck” (2005) e di “The Ides of March” (Le Idi di marzo – 2011), realizza un film ben fatto, ben recitato e con buoni dialoghi che non si limita alla ricostruzione storica, ma ha un obiettivo diverso, in questi tempi di omologazione di massa: ci ricorda il valore dell’arte come elemento che va oltre le generazioni e alimenta l’esistenza stessa di ognuno di noi. La storia che viene raccontata è vera, e, anche se come ogni film ha bisogno di qualche drammatizzazione in più, il regista è bene attento a filmare la vicenda nel modo più lineare e classico possibile, cercando di rendere la narrazione quanto più realistica possibile, lasciando che sia la storia stessa a tenere in piedi l’intero film. Clooney ci presenta in tutta la loro umanità questa pattuglia di uomini, con la sola eccezione di una donna bollata dal marchio del collaborazionismo, inadatti alla guerra ma pronti a rischiare la vita per delle opere d’arte. L’onestà del regista e sceneggiatore emerge sin dalle prime immagini quando il protagonista Stokes, interpretato dallo stesso Clooney, mostra una diapositiva dell’Abbazia di Montecassino distrutta da un bombardamento che non fu opera dei nazisti, ma delle forze alleate. Un episodio analogo pur nella diversità della situazione storica è stato il saccheggio del Museo Archeologico di Bagdad durante la guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991), avvenuto senza che nessuno degli occupanti facesse nulla per impedirlo. La storia si ripete e film come questo ci invitano a riflettere, non rinunciando allo spettacolo.

A cura di Fabrizia Venuta.

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