The Hateful Eight

15 novembre 2016: The Hateful Eight
di Quentin Tarantino (2015)

Nazione: U.S.A.

Durata: 2 ore e 47 minuti

Genere: Western

Interpreti: Bruce Dern, Walton Goggins, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth, Kurt Russell, Channing Tatum

Sito ufficiale: http://thehatefuleight.com/

Trama: Qualche anno dopo la Guerra civile americana (1861-1865), una diligenza sfreccia nel Wyoming innevato. I passeggeri, il cacciatore di taglie John Ruth detto “il boia” (Kurt Russell) e la donna che ha catturato, Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh), sono diretti verso la città di Red Rock dove Ruth consegnerà la sua prigioniera alla giustizia per riscuoterne la taglia. Lungo la strada incontrano due sconosciuti: il maggiore Marquis Warren (Samuel L. Jackson), ex soldato nero dell’Unione diventato uno spietato cacciatore di taglie, e Chris Mannix, un rinnegato del Sud che sostiene di essere il nuovo sceriffo della città. A causa di una bufera di neve, Ruth, Domergue, Warren e Mannix cercano rifugio nell’emporio di Minnie, una stazione di posta per le diligenze tra le montagne. Quando arrivano, non trovano la proprietaria, ma quattro facce sconosciute. Bob che si occupa del rifugio mentre Minnie è in visita alla madre; Oswaldo Mobray (Tim Roth), il Boia di Red Rock; il mandriano Joe Gage (Michael Madsen) e il Generale confederato Sanford Smithers (Bruce Dern). Mentre fuori infuria la tempesta, gli otto viaggiatori iniziano a rendersi conto che forse nessuno di loro riuscirà mai ad arrivare a Red Rock…

Commenti: Definito da molti critici un capolavoro, nonostante le molteplici scene splatter grondanti sangue della seconda metà del film, “The Hateful Eight” è il secondo western di Tarantino dopo “Django Unchained”. Si tratta tuttavia di un western atipico in quanto, pur rimanendo nell’ambito del genere, qui il regista si rifà per l’impianto narrativo al modello di un classico del mystery quale “Ten Little Niggers” (“Dieci piccoli indiani”, negli Stati Uniti “And Then There Were None” “…E poi non rimase nessuno”) di Agatha Christie del 1939, e abolisce la figura centrale dell’eroe. In “The Hateful Eight”, troviamo un pugno di personaggi, otto come il numero dei film diretti, che non sono quello che dicono di essere: come spettatore si può simpatizzare per l’uno o per l’altro, però si capisce che non ci si può fidare di nessuno di loro. Girato in 70 millimetri[1] per cercare di dare l’impressione allo spettatore di entrare nella scena, nello schermo, in questo western da camera, che mette in scena lo psicodramma amorale dei protagonisti in un’isolata casa-emporio del Wyoming, ritroviamo frammenti dei film più importanti di Tarantino: gli inganni de “Reservoir Dogs” (Le iene, 1992), gli incroci di “Pulp Fiction” (1994), le violenze dei Kill Bill (vol. 1 2003, vol. 2 2004) e la teatralità di “Death Proof” (Grindhouse – A prova di morte, 2007), le ambizioni storiche di “Inglourious Basterds” (Bastardi senza gloria, 2009) e l’antirazzismo di Django Unchained (2012) e di molti altri film che ha amato. I film di Tarantino sono infatti sempre ricchissimi di citazioni e riferimenti ad altri film, registi, personaggi, colonne sonore, mostrando la grandissima conoscenza della settima arte del regista. E non solo spesso i personaggi, le situazioni e le storie citano o si collegano direttamente ad analoghi di altri film dello stesso Tarantino (vedi in “Curiosità”). Tra gli altri pregi del film la bellissima colonna sonora di Ennio Morricone, le ottime performance dai protagonisti e l’impeccabile fotografia di Robert Richardson, oltre alla già citata scelta di recuperare il formato di ripresa Ultra Panavision 70, abbandonato da un cinquantennio.

Riconoscimenti: La colonna sonora, interamente composta da Ennio Morricone, ha vinto nel 2016 un Oscar, Golden Globe e un premio British Academy Film Awards (BAFTA) per la migliore colonna sonora.

Curiosità: – Il film era stato annunciato nel novembre 2013, ma in seguito alla pubblicazione online della sua sceneggiatura, è stato cancellato. Tarantino ha poi riscritto parte della sceneggiatura, modificandone il finale, e ha dato il via alla produzione, le cui riprese sono iniziate nel dicembre del 2014.

– Il regista aveva optato per una distribuzione limitata a partire dal 25 dicembre 2015 in pellicola Ultra Panavision 70mm, un formato inutilizzato dai tempi di “Khartoum” di Basil Dearden ed Eliot Elisofon del 1966 e a gennaio 2016 è stato poi distribuito in digitale e su larga scala. A seconda della pellicola il film ha una durata diversa: 167 minuti in versione digitale e di 187 minuti in versione 70 mm (contiene un’ouverture e un intervallo, e alcuni dialoghi sono anche leggermente più lunghi della versione digitale), che ne fa il film più lungo di Tarantino.

– Nella scena in cui il maggiore Marquis Warren interroga Bob per capire se egli conosca realmente Minnie, il messicano afferma che la proprietaria fuma tabacco Red Apple, come fa lui stesso in una scena seguente: lo stesso marchio fittizio appare in tutti gli altri film di Tarantino.

– Durante la sparatoria nell’emporio, Chris Mannix viene colpito al petto da Oswaldo Mobray (Tim Roth). Dopo il flashback, la ferita è invece spostata alla gamba, e resta così per tutto il resto del film. Si tratta probabilmente di un errore del montaggio a seguito di una modifica alla scena originale.

– Il film presenta dei richiami a “The Thing” (La cosa) di John Carpenter del 1982: l’ambiente freddo e ostile che costringe i personaggi a rimanere chiusi in un edificio, l’odio e il sospetto crescenti tra i vari protagonisti, uno stesso interprete, l’attore Kurt Russell, e le musiche di Ennio Morricone. Ci sono poi anche delle citazione molto chiare quali la scena dei paletti nella neve ed il finale con due personaggi, uno bianco e l’altro nero.

 [1] Pellicola che, rispetto al tradizionale 35mm, permette di impressionare un fotogramma più grande donando una definizione maggiore alle immagini impresse (https://it.wikipedia.org/wiki/70_millimetri, novembre 2016).

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2016-2017.