Relatos salvajes

19 aprile 2016

di Damián Szifron (2014)

Titolo italiano: Storie pazzesche

Nazione: Spagna, Argentina

Durata: 1 ora e 55 minuti

Genere: Commedia

Interpreti: Ricardo Darín, Nancy Dupláa, Darío Grandinetti, Oscar Martínez, Osmar Núñez Erica Rivas, Leonardo Sbaraglia, Julieta Zylberberg

Sito italiano: http://www.storiepazzesche.it/

Trama: Film ad episodi che riguardano: una cameriera alle prese con un cliente arrogante, un professionista in lotta con la burocrazia per la rimozione – da lui ritenuta ingiusta – della sua auto, due automobilisti che si aggrediscono selvaggiamente, un ricco in cerca dell’impunità per il figlio che ha investito una donna incinta e una donna che scopre di essere tradita proprio nel giorno delle nozze.

N.B. Ricordate lo schianto dell’Airbus A320 della Germanwings in cui persero la vita centocinquanta persone? Il copilota ventisettenne Andreas Lubitz aspettò che il comandante uscisse dalla cabina per andare in bagno e, rimasto solo alla guida, chiuse dall’interno il portellone della cabina di pilotaggio. Mentre dall’esterno si cercava di aprirlo, Lubitz azionò la procedura di discesa e l’aereo in pochi minuti passò da circa dodicimila a duemila metri di altitudine fino allo schianto. Si trattò di un suicidio/omicidio; pare che l’uomo soffrisse da tempo di depressione. Era il 24 marzo 2015. “Relatos salvajes” è del 2013 e, alla luce di questo terribile fatto di cronaca, il primo episodio vi farà venire la pelle d’oca, con la visione capirete perché.

Commenti: Le ineguaglianze, l’ingiustizia e le pressioni del mondo in cui viviamo generano stress e depressione in molte persone. Alcune però esplodono. Questo film parla di loro. Vulnerabili di fronte a una realtà che cambia continuamente e che all’improvviso può diventare imprevedibile. Tutti possiamo perdere il controllo, ma alcune persone esplodono, come i personaggi di Relatos salvajes i quali, vulnerabili a una realtà disturbata e imprevedibile, attraversano il confine che separa la civiltà dalla barbarie. Coprodotto da Pedro Almodovar, in realtà l’unico episodio che, in misura minima, si sia tentati di ricondurre al cinema di Pedro Almodóvar, regista di “Los amantes pasajeros” (2013) visto nell’VIII rassegna del Cineforum in lingua del CLA, è quello dell’aereo. Per il resto la sua presenza non si avverte. I personaggi di Szifrón non hanno la superficialità luccicante dei suoi e sono molto più approfonditi. Inoltre i toni del regista argentino sono molto più duri, anche cattivi a volte. Il film mostra oltre ad un’unità tematica, ossia che la vendetta è un piatto da servire caldo, un’unità di stile. E non solo nello humour nero, cinico e perfino crudele a volte, ma anche nella capacità di Szifron, co-montatore del film, di coordinare i vari episodi imprimendovi un ritmo, a cui contribuiscono in modo decisivo le musiche di Gustavo Santaolalla, capace di farne un tutto omogeneo malgrado le diverse durate e i toni alterni di dramma, thriller, commedia adottati di volta in volta. In generale, però, l’unitarietà risiede in aneddoti tragici, presentati come comici, che scatenano lo spiriti ferino dei personaggi. Il film riesce a trovare una sua identità originale filtrando varie influenze, quali la violenza e il pulp alla Tarantino nell’episodio dell’inseguimento in auto o la volgarità di molta della nuova commedia statunitense alla “The Hangover” (“Una notte da leoni”) attraverso una discreta sensibilità autoriale. L’accento è, come detto, sulla violenza e la brutalità ferina dei personaggi (di qui i ritratti di animali della giungla che appaiono dietro ai titoli di testa), ma anche sul potere di compressione di una società basata sulla sopraffazione e sulla disparità economica. Tuttavia, giunti nel bel mezzo della narrazione filmica, il rischio è che Szifrón perda il controllo del suo film, mentre invece, con una maestria tecnica pari alla sua originalità, il regista argentino riesce a raccogliere i tanti pezzi della storia e li ricompone. Da sottolineare infine come nel cast vi siano alcuni tra i migliori attori argentini del momento quali Ricardo Darin, Erica Rivas, Julieta Zylberberg o Leonardo Sbaraglia.

Riconoscimenti: “Relatos salvajes” ha ottenuto alcuni tra i massimi riconoscimenti del settore. Tra questi la candidatura alla Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2014, e il premio BAFTA come Miglior film straniero nel 2016. Nel 2015 è stato candidato al premio Oscar come “miglior film straniero”, al Goya come “miglior film straniero in lingua spagnola” e al Critics’ Choice Movie Award come “miglior film in lingua straniera”.

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2015-2016, Cinema.