My Octopus Teacher

18 gennaio 2022, ore 17.45

 

proiezione per le scuole: 14 e 21 dicembre 2021, ore 13.45

di Pippa Ehrlich e James Reed (2020)

Titolo italiano: Il mio amico in fondo al mare

Nazione: Sudafrica

Durata: 1 ora e 30 minuti

Genere: documentario

Interpreti: Craig Foster

Consigliato per la visione: per tutti

Trama: Storia della straordinaria interazione tra un polpo femmina e Craig Foster, regista documentarista sudafricano.

Commenti: Interpretato dallo stesso Craig Foster, che ha anche prodotto il documentario, “My Octopus Teacher” rompe gli schemi e ci fa capire come la natura sia popolata da creature inaspettate e straordinarie come il polpo femmina protagonista di questo documentario. Foster è stato in grado di catturare molti momenti della breve vita del polpo[1] in cui si imbatte immergendosi in una meravigliosa foresta acquatica sudafricana di kelp[2]. Per un anno il documentarista ha trascorso fino a due ore immergendosi ogni giorno per incontrarla e in questo modo è riuscito a guadagnare la fiducia dell’animale che, non sentendosi minacciato dalla sua presenza, si è lasciato riprendere giorno dopo giorno. Questo ha consentito al documentarista di filmare e mostrarci le straordinarie tattiche di difesa e di attacco del polpo, il modo in cui si nutre, esplora e addirittura gioca.

È stato notato che si tratterebbe di un documentario sull’empatia, sui suoi limiti e sulle proiezioni che facciamo sugli altri: “il polpo non ha mai un nome, è solo il polpo. Quando è in pericolo o in difficoltà il protagonista non interviene, a un livello comportamentale rispetta la neutralità dell’ecosistema. Allo stesso tempo riversa sull’animale pensieri e sentimenti umani, ne trasporta il funzionamento biologico sulla scala della morale e delle scelte, insomma, umanizza la breve favolosa esistenza del polpo e ne fa una macchina da empatia”. E la conservazione degli animali, messa in pericolo dall’uomo, ha bisogno di soluzioni umane, della politica e del consenso, ambiti che si nutrono di empatia, preoccupazioni e proiezioni[3]. Commovente e sorprendente, questo documentario pluripremiato non è solo bello da vedere, ma spinge dunque a riflettere sulla necessità di proteggere la meravigliosa diversità delle specie che popolano il nostro pianeta.

Alla fine del film scopriamo che Foster ha creato il progetto “Sea Change” dedicato alla foresta di kelp dove è ambientato il film e alle specie che la popolano. Scrive il giornalista Luca Fraioli: “il documentario che racconta la storia di una improbabile amicizia tra un cinquantenne in crisi e una femmina di polpo nelle gelide acque sudafricane è un messaggio di pace. Uno dei pochi, tra i tanti segnali di guerra che scandiscono il conflitto dichiarato dagli esseri umani alla Natura. La metafora apparentemente azzardata è stata utilizzata nel dicembre scorso dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un drammatico appello contro l’emergenza climatica: «L’umanità sta dichiarando guerra alla natura. Questo è un suicidio. La natura reagirà e lo sta già facendo con crescente forza e furia. La biodiversità sta crollando. Un milione di specie sono a rischio di estinzione. Gli ecosistemi stanno scomparendo davanti ai nostri occhi» (…) Anche in un Paese antropizzato come il nostro, persino nelle nostre città, ci si può imbattere in piante e animali capaci di insegnarci quale dovrebbe essere il nostro posto tra loro. Da qualche secolo abbiamo invece deciso di essere “contro” di loro. E gli effetti, dalla pandemia all’emergenza climatica, non hanno tardato a manifestarsi. Anche per questo è giunto il momento di deporre le armi”[4].

Curiosità: Spesso si confonde il polpo con il polipo. Si tratta di due creature completamente diverse: il polpo comune (Octopus vulgaris) è un mollusco cefalopode della famiglia Octopodidae. I polipi sono animali acquatici di diversa taglia appartenente agli Cnidaria che possono essere solitari, come le anemoni di mare, o coloniali, come le madrepore (i coralli costruttori delle barriere coralline).

Da notare come la traduzione italiana del titolo stravolga il senso del titolo originale: il concetto che il polpo insegni qualcosa al documentarista (“My Octopus Teacher”) viene del tutto ignorato e l’interazione viene ridotta a una semplice amicizia (“Il mio amico in fondo al mare”)…

Riconoscimenti: Pluripremiato, “My Octopus Teacher” ha vinto nel 2021 il premio Oscar, il San Diego Film Critics Society Awards e il British Academy Film Awards nella categoria “miglior documentario”.

[1] Il polpo vive al massimo due anni (https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/02/19/la-vita-breve-del-polpo-di-genio44.html, 5 dicembre 2021).
[2] Le laminariali sono un ordine di alghe brune, che comprende un centinaio di specie, molte delle quali sono conosciute con il nome comune di laminarie o con il termine inglese “kelp”.
[3] https://www.rivistastudio.com/my-octopus-teacher-documentario/ (5 dicembre 2021).
[4] https://www.repubblica.it/scienze/2021/04/12/news/il_mio_amico_in_fondo_al_mare_il-301055138/ (7 dicembre 2021).

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

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