Mientras duermes

16 febbraio 2016 – Mientras duermes

di Jaume Balagueró (2011)

Titolo italiano: Bed time

Nazione: Spagna

Durata: 1 ora e 42 minuti

Genere: Thriller, horror

Interpreti: Marta Etura, Luis Tosar

Sito ufficiale italiano: http://www.luckyred.it/bedtime/sito.html

Trama: Cesar lavora come portiere in un condominio di Barcellona. È sociopatico, e sin da giovane non è mai riuscito a provare alcuna forma di felicità per cui, l’unica soddisfazione che prova nella vita è quella di rendere infelice in tutti i modi possibili chi lo circonda. Passa così le sue giornate a studiare gli inquilini del palazzo, infliggendo loro ogni forma di angheria, e non risparmiando nemmeno l’anziana madre invalida (alla quale, approfittando della sua situazione, confida regolarmente tutte le sue malefatte). Ma un’inquilina in particolare è oggetto delle attenzioni di Cesar: Clara, una ragazza molto solare, dolce ed ottimista, caratteristiche che fanno di lei la persona che lui odia più di chiunque altro. Ossessionato dal desiderio di distruggere la sua felicità, Cesar decide di spingersi fino al limite estremo, pur di renderle la vita un inferno.

Commenti: Il regista Jaume Balaguerò, acclamato da pubblico e critica come uno dei maestri dell’horror, torna alla regia con Mientras duermes, ispirato al romanzo “Bed time” di Alberto Marini (2012). Abbandonato lo stile narrativo che aveva caratterizzato opere precedenti come la saga di “REC” (2007, 2009 e 2014), Balaguerò torna agli schemi di genere, abbracciando in particolare gli elementi del thriller per un risultato degno di nota. Aderendo ad uno stile classico, il regista spagnolo dà corpo ad un’atmosfera claustrofobica. Senza fare leva su effetti spettacolari, la suspense si costruisce spontaneamente su uno script raffinato quanto plausibile, in un gioco di specchi che coinvolge l’osservatore e l’aguzzino, con cui si arriva persino a tremare condividendo il terrore di venir scoperto. L’universo che si apre agli occhi dello spettatore tende a chiudersi su se stesso, forte di una regia attenta ai particolari, dove niente è lasciato al caso. La fotografia buia e tenebrosa accentua la perversione che si annida negli atti ben studiati del protagonista. Balagueró racconta con inedita sobrietà una storia che oltre ad avere un continuità con il meglio della sua produzione ne inaugura anche un nuovo e più sottile corso. Al racconto dell’orrore che il regista catalano frequenta sin da “Los sin nombre” (Nameless – Entità nascosta, 1999) subentra la suspense di un thriller d’autore imperniato su importanti quesiti morali che riguardano la possibilità umana di scegliere tra bene e male, la solitudine nella società contemporanea, la fallibilità della giustizia e quell’impossibilità alla felicità. Nella descrizione di quest’uomo a prima vista mite, ma pieno in realtà di una rabbia distruttiva, si sentono i pregi di una sceneggiatura notevole per costruzione e misura scritta dallo stesso Alberto Mariani, che ha collaborato varie volte con il regista. La freddezza crudele che caratterizza il racconto filmico è resa anche dai personaggi secondari, come il condomino sempre livido, il padre senza tenerezza e la sua figlia adolescente, ricattatrice e bugiarda. Anche la loro malvagità è raccontata come fosse assoluta, senza un motivo apparente. Alla fine, solo Clara sembra contraddire questa prospettiva avvilente sull’anima umana. Più inquietante che spaventoso, Bed Time parte da una paura largamente condivisa che riguarda l’invasione della sfera privata di ognuno durante l’oblio del sonno, per costruire poi una tela di spietata precisione drammaturgica dominata dall’intensa interpretazione di Luis Tosar (indimenticabile interprete di “Celda 211” di Daniel Monzón del 2011), che da mirabilmente corpo sia all’abiezione che alla disperazione del suo personaggio.

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2015-2016, Cinema.