La vie scolaire

1 febbraio 2022, ore 17.45

di Mehdi Idir (2019)

Titolo italiano: L’anno che verrà

Nazione: Francia

Durata: 1 ora e 51 minuti

Genere: commedia, drammatico

Interpreti: Bakary Diombera, Adèle Galloy, Grand Corps Malade, Zita Hanrot, Alban Ivanov

Trama: La giovane e bella Samia (Zita Hanrot), si trasferisce dal dipartimento dell’Ardèche al difficilissimo college di Saint-Denis[1] dove è stata nominata vicepreside e si deve occupare degli insegnanti e degli assistenti che operano con i ragazzi ritenuti ‘difficili’. Samia è molto motivata e il suo non sarà un compito privo di ostacoli, ma la propria situazione personale e l’incontro con Yanis (Liam Pierron), uno degli studenti, la aiuterà nello svolgimento del suo incarico…

Commenti: Prodotto dal miliardario e filantropo Marc Ladreit de Lacharrière, “La Vie Scolaire” è diretto da un ballerino di hip hop, Mehdi Idir, e da un cantante e autore di poetry slam, Fabien Marsaud (in arte Grand Corps Malade). I registi attingono per questo film da materiale autentico, in parte autobiografico, coinvolgendo nelle riprese gli abitanti del quartiere in cui hanno girato e in cui vivono anche la maggior parte dei personaggi principali del film stesso. È proprio la quotidianità con i suoi mille problemi che si affronta nella pellicola, con un focus in particolare sullo studente più dotato e forse più irrecuperabile di tutti, Yanis. Non è il primo film su una classe difficile della banlieue parigina, ma questa volta la novità consiste nel punto di vista dal quale si affronta la situazione, quello della nuova vicepreside di una scuola. L’intento è di vedere la scuola anche “dall’altra parte”, quella di chi ha anche un responsabilità gestionale, così come dei docenti che vengono descritti nelle loro fragilità e caratteristiche personali con le proprie aspettative, problemi ed emozioni. «Naturalmente la scuola brulica di situazioni limite e studenti oltre ogni limite, ma anche il corpo docente e i pittoreschi bidelli (non scherzano …) Il tutto punteggiato da una domanda ostinata: a cosa serve tutto questo? Perché affannarvi a insegnarci cose assurde se la nostra vita è già segnata?»[2]. Ma molte domande sono lasciate aperte, come è giusto che sia in un film fortemente ancorato alla realtà come questo. I due registi e sceneggiatori descrivono come il cammino dell’insegnamento e dell’apprendimento sia lastricato di successi e di insuccessi e come sia difficile gestire anche emotivamente la formazione di alcuni ragazzi, come Yanis, per il modo in cui si pongono anche con chi cerca di aiutarli ma talvolta non riesce ad individuare il modo giusto per farlo.

Riconoscimenti: Il film è stato candidato al premio César nel 2020 per la migliore promessa maschile (Liam Pierron).

 

[1] Nel dipartimento della Senna-Saint-Denis nella regione dell’Île-de-France.

[2] https://espresso.repubblica.it/visioni/2020/07/16/news/anno-che-verra-recensione-1.351020/ (30 gennaio 2022).

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2021-2022.