Julieta

23 maggio 2017: Julieta
di Pedro Almodovar (2016)

Nazione: Spagna

Durata: 1 ora e 36 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Pilar Castro Rossy De Palma, Daniel Grao, Michelle Jenner, Susi Sánchez, Emma Suárez, Adriana Ugarte

Sito ufficiale: http://julieta-lapelicula.com/

Fb: https://www.facebook.com/JulietaIlFilm

Trama: Julieta, una professoressa di cinquantacinque anni, sta per partire per il Portogallo con Lorenzo, il suo attuale compagno, quando incontra per strada Beatriz, una vecchia amica di sua figlia Antía, della quale non ha notizie da quando quest’ultima ha compiuto diciotto anni. Beatriz non è al corrente di questo allontanamento e le racconta di un loro recente incontro sul lago di Como, dicendole che nel frattempo Antía è diventata madre. Avere dopo tanto tempo notizie della figlia perduta fa ripiombare Julieta in una depressione che aveva appena iniziato a superare. Annulla la partenza, abbandona Lorenzo e inizia a scrivere alla figlia su un quaderno tutto ciò che non è mai riuscita a dirle…

Commenti: In Concorso nella Selezione Ufficiale di Cannes 2016, il film è ispirato ai tre racconti della scrittrice canadese premio Nobel per la letteratura 2013.Alice Ann Munro “Chance”, “Soon” e “Silence”[1]. Intimo, senza quella ricchezza di personaggi, intrighi, segreti e rivelazioni che di solito caratterizza i film del regista. “Julieta” è un film essenziale che parla della vita. Difficile affermare con certezza quanto ci sia autobiografico, ma certamente il rapporto della protagonista con la figlia dà forma alla paura della perdita di una persona cara. Ma è anche un film sulla colpa, forza motrice del film che impedisce alla protagonista di approfittare dei regali della vita, come il nuovo compagno Lorenzo. Da sotto un asciugamano con cui si friziona i capelli, si rivela sia il volto della giovane Julieta interpretata da Adriana Ugarte, che il suo volto invecchiato che ha le fattezze di Emma Suárez. La prima è la perfetta emanazione della movida e del cinema barocco di Almodóvar, che la condurrà all’incontro in treno con quello che sarà il padre di Antía, la seconda è invece spenta dalla colpa, dalla perdita e dalla solitudine. Una pennellata alla Hitchcock la offre il personaggio di una delle muse del regista, la picassiana, Rossy de Palma, che fa aleggiare l’ombra del noir sul dramma. Dopo la parentesi poco felice de “Los amantes pasajeros” (2013), Almodóvar torna al ritratto femminile misurato questa volta con il destino che gioca un ruolo fondamentale in tutto il film. Il film, che ha conquistato il pubblico della Croisette, è circolare e non offre una soluzione, ma solo una riflessione su come possano essere affrontate alcune delle sofferenze in cui possiamo imbatterci nel corso della nostra vita. Dice Alessandra Levantesi Kezich: “del film intriga e avvince la succosa tessitura formale, i primissimi piani che esaltano la valenza simbolica degli oggetti, le atmosfere avvolgenti, gli accostamenti azzardati dei colori; e una pervasiva tensione che va a sciogliersi in un finale, per una volta, saggio e quasi sereno[2]” .

 

 

[1] Inclusi nella raccolta “Runaway” del 2004.

[2] http://trovacinema.repubblica.it/film/julieta/480418/ , 12 maggio 2017.

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2016-2017.