Eva

17 novembre 2015 – Eva

di Kike Maíllo (2011)

Nazione: Spagna, Francia

Durata: 1 ora e 34 minuti

Genere: Fantascienza

Interpreti: Daniel Brühl, Marta Etura, Lluìs Homar, Claudia Vega

Trama: Alex, rinomato ingegnere cibernetico, torna a Santa Irene per portare a termine una missione molto particolare per la Facoltà di Robotica: creare un robot bambino. Nei dieci anni in cui è stato lontano, il fratello David e la moglie Lana, sua ex fidanzata, sono andati avanti con le loro vite. Il destino vuole che la routine di Alex venga movimentata da Eva, la figlia di Lana e David, una bambina molto speciale. Fin dal loro primo incontro, tra i due si crea un legame molto speciale…

Commenti: Per il suo primo lungometraggio il regista spagnolo Kike Maíllo sceglie un genere solitamente di produzione americana: la fantascienza. Il film catalano, che ha tra i propri sceneggiatori il drammaturgo catalano Sergi Belbel, e tra i protagonista Daniel Brühl di origini e formazione catalane e tedesche, si presenta come un prodotto squisitamente europeo che combina felicemente tecnologia e drammaturgia. Il plot scorre veloce e tocca in profondità lo spettatore, come solo la narrativa di alta qualità può fare. La pellicola mette in relazione l’uomo e le macchine attraverso una storia di sentimenti potenti al cui centro c’è uno scienziato che non può non rievocare il Frakenstein di Mary Shelley, che desidera creare e simulare la vita. Ma anche per lui, come fu per il romanzo della Shelley, il creatore patirà la colpa di essersi sostituito a Dio nella creazione della vita. Maíllo crea un futuro che viene dal passato ed è già presente, dove gli uomini convivono con robot meccanici, di cui sviluppano l’aspetto emotivo e quello sentimentale. Si tratta infatti di androidi che non imitano gli umani, ma che, emotivamente, sono diventati umani a tutti gli effetti. L’amore, l’empatia che non riuscivano a provare i replicanti di “Blade Runner”, è di fatto il motore che muove il personaggio interpretato da Daniel Brühl verso Eva, lacerata fra le sue due nature, bambina perfetta che brama all’imperfezione dell’umano. La computer grafica è usata in modo non invasivo e conferisce al film un’intelaiatura visiva affascinante nonostante il budget modesto di circa cinque milioni di euro. Lo stile grafico del film mescola abiti, mezzi ed ambienti retro ad un’atmosfera futuristica. Eva è una bella sorpresa, che conferma come il cinema contemporaneo spagnolo stia attraversando un momento felice e di auspicabile rinascita. Il film ha ottenuto diversi riconscimenti, tra cui il premio Goya 2012 a Lluís Homar come Miglior attore non protagonista, e a Kike Maíllo come Miglior regista esordiente.

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2015-2016, Cinema.