El Clan

15 maggio 2018
regia di Pablo Trapero (2015)

Titolo italiano: Il Clan

Nazione: Argentina, Spagna

Durata: 1 ora e 48 minuti

Genere: Drammatico, thriller

Interpreti: Antonia Bengoechea, Gastón Cocchiarale, Guillermo Francella, Stefania Koessl, Peter Lanzani, Franco Masini, Giselle Motta, Lili Popovich

Trama: Argentina, primi anni ottanta, subito dopo la fine della guerra delle Falkland. In una tipica villetta familiare a San Isidro, Arquímedes Puccio, uomo dei servizi segreti e padre di famiglia, si trova disoccupato. Confidando sulla copertura dei suoi superiori decide di organizzare sequestri di persone facoltose. Attrezza quindi allo scopo la cantina e la soffitta di casa e sfrutta la posizione sociale del primogenito Alejandro, detto Alex, brillante campione di rugby della squadra cittadina del CASI e della Nazionale argentina, perché individui i potenziali ostaggi protetto dalla popolarità che lo tiene lontano da ogni sospetto. In varia misura, tutti i membri della famiglia iventano complici del patriarca, beneficiando dei grossi riscatti pagati dalle famiglie delle vittime. Ma a cosa porterà tutto ciò e, soprattutto, per quanto tempo una famiglia della media borghesia può comportarsi in modo tanto scellerato senza pagarne le conseguenze?

Commenti: Trent’anni dopo il clamoroso arresto del clan Puccio, Trapero racconta questa storia stringendo l’obiettivo su Alejandro, il figlio rugbista di Arquimedes, diviso tra l’obbedienza cieca al patriarca e i rimorsi della propria coscienza. Commedia, triller, film drammatico o storico? Difficile etichettare questo film presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia nel 2015, ma l’immediatezza della regia di Trapero e l’ironia amara che lo attraversano, garantiscono un risultato impeccabile, specie perché il ritratto che viene fatto di padre e figlio non sfocia mai nella fascinazione per il male. Il film non mostra la vita di Arquìmedes[1] in carcere, dove, dice lo stesso regista, “ha  avuto privilegi incredibili, nessuna restrizione nelle comunicazioni anche con l’avvento della democrazia. Ma il suo legame con il potere veniva da lontano. Ancora prima dei militari faceva parte delle nascenti squadre della morte contro il governo Peron. È inimmaginabile il numero di conoscenze e di possibilità di ricatti che aveva costruito. Davvero nelle sue straordinarie vicende di vita, la realtà supera ogni fantasia”[2].  Di fatti il film punta il dito sulla corruzione dello stato sudamericano ai tempi della dittatura e Arquìmedes è un paradossale prodotto del suo tempo. Il clan Puccio non sarebbe esistito senza la dittatura militare, i cui vertici gli garantirono la propria protezione in un continuo scambio di favori e ricatti reciproci. Per ricostruire la verità della storia di questa famiglia sui generis, Trapero ha incontrato enormi difficoltà, come lui stesso riferisce: “Il potere criminale di Arquìmedes Puccio ha attraversato decine di anni, ma non esiste una documentazione accurata degli eventi, non c’è materiale ufficiale, la ricerca ha richiesto molto tempo, ho trovato cronache sporadiche. Nessuno dei Puccio ha accettato di parlare, l’aiuto più prezioso l’ho avuto dai vicini di casa che furono testimoni ai processi e soprattutto dai famigliari delle vittime. Molto di loro erano in sala la sera della prima, e la loro commozione mi ha fatto sentire si aver fatto un film necessario”[3]. Prodotto, tra gli altri, dalla casa di produzione di Pedro Almodovar El Deseo, il film ha avuto un successo straordinario in Argentina registrando il maggior incasso di tutti i tempi del paese.

Riconoscimenti: Il film ha vinto nel 2015 il Leone d’Argento per la miglior regia alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nel 2016 il premio Goya come Miglior film straniero in lingua spagnola.

 

[1] Arquìmedes è interpretato da Guillermo Francella, attore comico tra i più amati in Argentina.
[2] http://www.repubblica.it/speciali/cinema/venezia/edizione2015/2015/09/07/news/_el_clan_-122371572/?refresh_ce (11 maggio 2018).
[3] idem.

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2017-2018.