Die Fremde

29 novembre 2016: Die Fremde
di Feo Aladag (2010)

Titolo inglese: When We Leave

Nazione: Germania

Durata: 1 ora e 59 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Derya Alabora, Sibel Kekilli, Nizam Schiller, Settar Tanriögen

Trama: Umay è sposata ad un uomo che usa spesso violenza verso di lei e verso il piccolo Cem, il loro unico figlio. Dopo l’ennesimo episodio di violenza, decide di fuggire e ritornare dalla sua famiglia immigrata in Germania, portandosi il figlio e sperando di iniziare una nuova vita. Ma la famiglia, legata alle proprie tradizioni, non accetta la decisione della figlia e cerca di convincerla in tutti i modi a ritornare a casa giacché nella loro visione, com’è noto, una donna una volta sposata appartiene al marito così come i figli. Ma Umay non ci sta. Va a lavorare nel ristorante dove lavora una sua amica e la sera esce e va a divertirsi. Tuttavia non riesce a staccarsi affettivamente dal proprio contesto familiare ma pur cercando più volte di farsi accettare, riceve solo rifiuti. Quando ad un certo punto decide di rifarsi una vita con un altro uomo, la situazione precipita…

Commenti: Presentato nella sezione “panorama” della Berlinale del 2010, “Die Fremde” opera prima della regista austriaca Feo Aladag[1] (vero nome Feodora Schenk), è stata ritenuta da molti critici di una bellezza e di una maestria tali da poter essere inserita a pieno titolo in concorso. Il film è stato candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 2011 e ha vinto nel 2010 il premio Lux[2]. La pellicola è un atto di denuncia deciso contro quelle culture che continuano a relegare la donna al ruolo esclusivo di moglie e madre o addirittura di oggetto di proprietà di qualcun altro. Molto brava la protagonista Sibel Kekilli, che dopo aver rifiutato le tradizioni moraliste in “Gegen die wand” (La sposa turca) di Fatih Akin (2003), ritorna ad interpretare un personaggio ribelle che non accetta di essere sminuita dal maschilismo imperante del fondamentalismo musulmano. Lo spettatore osserva la storia dal punto di vista della donna, entra in contatto con un sistema di valori limitante e restrittivo. L’immedesimazione con la protagonista avviene gradualmente, tanto che una situazione sentita come lontana culturalmente dalla nostra comincia poi a coinvolgere lo spettatore.

 

Prossimo film: 29 novembre 2016 ore 18.00: “The Dressmaker” di Jocelyn Moorhouse (2015).

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

 

 

 

[1] Regista di “Zwischen Welten” (2014) visto nella X rassegna del Cineforum in lingua originale del CLA.
[2] Premio cinematografico assegnato annualmente a un film di produzione europea dal Parlamento Europeo.
Posted in Cineforum in lingua originale 2016-2017.