Avis de Mistral

17 aprile 2018
regia di Rose Bosch (2014)

Titolo italiano: Un’estate in Provenza

Nazione: Francia

Durata: 1 ora e 45 minuti

Genere: Commedia

Interpreti: Anna Galiena (Irène), Jean Reno (Paul), Chloé Jouannet (Léa), Hugo Dessioux (Adrien), Lukas Pélissier (Théo)

Film per tutti

Trama: Nella campagna provenzale accarezzata dal maestrale arrivano a casa dei nonni Irène e Paul i nipoti Léa, Adrien e il piccolo Théo, sordo dalla nascita, per trascorrere una vacanza “forzata” anche dalla propria situazione familiare: il padre è assente e la madre sta studiando a Montreal. Non è la vacanza dei loro sogni e in meno di ventiquattro ore è scontro generazionale con il nonno, un olivicoltore rigido e burbero che i ragazzi non hanno mai conosciuto a causa di un vecchio conflitto familiare con la madre. Ben presto però nonno e nipoti inizieranno a conoscersi, i trasgressivi anni Settanta ricompariranno e sullo sfondo incantevole della Provenza le due generazioni si incontreranno e trascorreranno una vacanza indimenticabile.

Commenti: Storia di formazione con ritratto di famiglia incompleta, “Avis de mistral” ha il merito di non soffermarsi, come molti film che trattano di dinamiche familiari e famiglie disfunzionali, sul rapporto genitori/figli. A confrontarsi questa volta sono nonni e nipoti, pianeti in apparenza lontani il cui incontro può generare una crescita e un arricchimento reciproco enormi. Per dirla con i Beatles “All you need is love” e sulle note di Simon e Garfunkel e di Bob Dylan la registra ci dimosra come l’amore può trasformare un presente grigio in una splendida giornata estiva con i colori e profumi della Provenza. Certo la malinconia del rimorso per i dolori vissuti e gli errori commessi nel passato percorre tutta la pellicola, ma sbagliando si cresce e gli errori si possono riparare. E, soprattutto, per crescere c’è sempre tempo e si soffre un po’, anche da adulti, come ci insegna il personaggio Jean Reno[1], bravissimo come sempre, in particolare quando lo vediamo adeguarsi al ritmo silenzioso degli ulivi o comunicare con Théo, interpretato con grande tenerezza dall’attore sordomuto Lukas Pélissier. È un piacere ritrovare anche una Anna Galiena in buona forma. La pellicola è stata criticata in patria per le troppe stereotipie, ma in realtà con grande leggerezza dona allo spettatore un’ora e mezza di pura evasione nello scenario fiabesco di una incantevole Provenza.

 

 

[1] Per la filmografia: https://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Reno#Filmografia (10 aprile 2018).

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2017-2018.