American skin

16 maggio 2023
regia di Nate Parker (2019)

 

Nazione: Italia, U.S.A.

Durata: 1 ora e 29 minuti

Genere: drammatico

Interpreti: Allius Barnes, Omari Hardwick, Beau Knapp, Nate Parker, Theo Rossi

Trama: Lincoln Johnson (Nate Parker), afroamericano veterano dell’Iraq, una sera viene fermato dalla polizia mentre sta guidando. A seguito di un battibecco, il poliziotto Mike Randall (Beau Knapp) esplode un colpo che ferisce e uccide Kajani, il figlio quattordicenne di Lincoln. In tribunale il poliziotto viene assolto e la città si infiamma tra innocentisti e colpevolisti. Lincoln decide allora di farsi da solo quella giustizia che gli è stata negata…

Commenti: Il regista Nate Parker cerca con questo film il riscatto da un caso di cronaca che lo aveva visto protagonista da ragazzo e di cui avevano parlato tutti i media online americani dopo l’uscita del suo precedente film “The Birth of a Nation” del 2016. Nel 1999 Parker era uno studente della Penn State University statunitense e una sera con il suo compagno di stanza Jean Celestin, co-sceneggiatore di “The Birth of a Nation”, restarono soli con una studentessa di diciannove anni che la mattina dopo li accusò di stupro. Nel 2001 il regista fu riconosciuto colpevole, ma fu assolto con l’attenuante di aver avuto prima di quella serata un rapporto consensuale con la ragazza, mentre Celestin fu condannato a sei mesi di prigione. La vicenda si concluse purtroppo nel 2012 con il suicidio della ragazza con un’overdose di antidepressivi. Questa storia si rifletté naturalmente sul gradimento e la distribuzione di “The Birth of a Nation” del 2016. Nate Parker ha cercato di chiudere questo capitolo buio della sua vita e di riprendere la sua attività di regista e sceneggiatore raccontando in “American Skin” un caso di cronaca accaduto ai tempi di #OscarSoWhite[1]. Presentato nel 2019 al Festival del cinema di Venezia, il film affronta i temi della violenza della polizia e del razzismo, ancora radicato nell’America dei nostri giorni. “American Skin” vede protagonista lo stesso regista e suggerisce di sfruttare l’efficacia e la potenza divulgativa delle nuove forme di comunicazione nelle mani dei giovani, come armi per combattere le discriminazioni nella società americana e cercare di ripristinare la pace sociale. Il titolo richiama quello della canzone di Bruce Springsteen “American Skin (41 Shots)” (2001)[2] e rimanda al tema centrale del film, ossia il colore della pelle che diventa terreno di scontro in una America dilaniata da pregiudizi e tensioni razziali. Allo stesso modo il nome del protagonista Lincoln Johnson, con il suo duplice richiamo a uno dei padri fondatori degli Stati Uniti e al Presidente che avrebbe portato all’abolizione della schiavitù, rievoca gli ideali di libertà e di uguaglianza alla base della Costituzione americana. Scrive Manuela Caserta su “L’Espresso” online: «È il cinema della lotta di classe, quello contro il razzismo e le differenze che fa emergere tutte le contraddizioni di una società illusoriamente libera. È un film di denuncia, strutturato su una sceneggiatura di cronaca nella quale si respira rabbia e ingiustizia. Carica lo spettatore, arringa l’autorità e commuove. É un film per chi ancora crede che l’America sia davvero un paese libero per tutti, anche per chi non ha i soldi per una polizza assicurativa sanitaria e nemmeno quelli per far studiare i propri figli nei college privati (…). La domanda su quale sia l’origine della violenza e delle discriminazioni è un fil rouge che attraversa molte opere e la risposta è sempre l’ingiustizia, la mancanza di istruzione e di cultura»[3].

Riconoscimenti: Il film è stato presentato in anteprima mondiale alla settantaseiesima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia da Spike Lee, dove ha vinto il Filming Italy Award come miglior film nella sezione Sconfini della mostra.

 

[1] https://www.nytimes.com/2020/02/06/movies/oscarssowhite-history.html (6 maggio 2023)

[2] La canzone è ispirata all’omicidio del giovane immigrato Amadou Diallo nel 1999 da parte di quattro agenti della polizia di New York, dovuta all’esplosione di quarantuno colpi di arma da fuoco, di cui diciannove andati a segno, da parte della polizia nel 1999

[3] http://caserta.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/09/03/martin-eden-joker-american-skin-e-ema-4-film-da-non-perdere-venezia76/  (6 maggio 2023)

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2022-2023.