A street cat called Bob

29 gennaio 2019
di Roger Spottiswoode (2016)

Titolo italiano: A spasso con Bob

Nazione: Regno Unito

Durata: 1 ora e 40 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Bob, Joanne Froggatt, Ruta Gedmintas, Luke Treadaway

FB: https://www.facebook.com/StreetCatBob/

Trama: Quando James Bowen aveva undici anni i suoi genitori si separarono e lui andò a vivere con la madre in Australia. Tornato a Londra, prova a riallacciare i rapporti con il padre, che nel frattempo si è costruito una nuova famiglia, ma non ci riesce perché il padre  non lo accetta più. James si ritrova senza mezzi, a vivere per strada, cantando le proprie canzoni per cercare di guadagnare qualcosa e inizia a fare uso di eroina per riuscire a sopportare la propria disperazione. Un giorno però succede qualcosa, un piccolo evento inaspettato che gli cambierà la vita: si imbatte in Bob, un gattone rosso di cui inizia a prendersi cura e con il quale si instaurerà un rapporto di amore e di amicizia che solo gli animali sono in grado di offrire. Questo legame spezzerà la routine di solitudine a cui si era abituato e che era interrotta solo dalle incursioni della sua vicina e dalle visite a una dottoressa per le prescrizioni, e porterà ad un cambiamento del tutto inaspettato della sua vita…

Commenti: Dopo film come “Under Fire” (“Sotto tiro”, 1983), “Turner & Hooch” (“Turner e il casinaro ”, 1989), “Air America” (1990) o “Tomorrow never dies” (“Il domani non muore mai”, 1997) il regista canadese Roger Spottiswoode dirige questa pellicola basata sull’omonimo best-seller autobiografico del 2010 di James Bowen, assonante in maniera ironica e accattivante con il titolo del film di Elia Kazan “A Streetcar named Desire” (“Un Tram che si chiama desiderio”, 1951). La storia vera di Bowen e del gatto chiamato Bob narrata nel libro, che ha venduto un milione di copie nella sola Inghilterra[1], ha rivoluzionato la storia del suo protagonista, trasformando la sua vita da incubo a fiaba e persino a un “feel good movie”, ossia un film che dona felicità e ottimismo a chi lo guarda[2]. Non si scade mai però nello sdolcinato o nel romanzato, perché uno degli aspetti interessanti del film è il suo mostrare in maniera realistica, ma mai troppo cruda, le “scomodità” della vita di strada e le conseguenze della dipendenza da droga incluso il calvario della disintossicazione. Grazie a Bob il cantautore homeless Bowen diventò dapprima una celebrità locale a Londra con i suoi affollati concerti di strada e poi un autore di successo. Il gatto, il cui nome è un omaggio al cattivo Bob[3] di Twin Peaks[4], appare in tutta la sua bellezza nel ruolo di se stesso, coadiuvato durante le riprese da altri cinque felini. “A Street Cat Named Bob” è insomma una pellicola garbata, intelligente e catartica, oltre ad essere l’ennesima lezione di vita data a noi “umani” da un’altra specie animale.

 

 

 

 

 [1] a cui ne sono seguiti altri otto con il gattone rosso Bob come protagonista, l’ultimo del 2018 (https://en.wikipedia.org/wiki/James_Bowen_(author)#The_Little_Book_of_Bob  , 17 gennaio 2019).
[2] https://www.collinsdictionary.com/it/dizionario/inglese/feelgood (17 gennaio 2019).
[3] http://it.davidlynch.wikia.com/wiki/BOB
[4] Serie cult diretta da David Lynch dal 1990 al 1991 (https://it.wikipedia.org/wiki/I_segreti_di_Twin_Peaks e http://it.davidlynch.wikia.com/wiki/Twin_Peaks_(citt%C3%A0) , 17 gennaio 2019).

 

 

 

Recensione a cura di Fabrizia Venuta.

Posted in Cineforum in lingua originale 2018-2019.