17 filles

13 gennaio 2015

17 filles di Delphine e Muriel Coulin (2011)

 

Titolo italiano film: 17 ragazze

Nazione: Francia

Durata: 1 ora e 30 minuti

Genere: Drammatico

Interpreti: Carlo Brandt, Juliette Darche, Roxane Duran, Esther Garrel, Louise Grinberg, Noémie Lvovsky, Yara Pilartz, Solène Rigot, Florence Thomassin

Sito ufficiale: http://diaphana.fr/film/17-filles.

Trama: In una piccola città francese sull’Atlantico, diciassette ragazze dello stesso liceo decidono di rimanere incinte tutte insieme spinte dall’entusiasmo di una di loro, Camille, che aspetta con ansia di diventare mamma. Il loro sogno è di crescere i bambini tutte insieme aiutandosi a vicenda, ma si devono scontrare con il mondo degli adulti, incapace di comprendere le loro ragioni. Quello che sembra un gioco provocatorio si rivelerà un gesto d’amore e di ribellione, una scelta di libertà capace di andare oltre ogni pregiudizio.

Commenti: Presentato in concorso al ventinovesimo Torino Film Festival e vincitore del Premio Speciale della Giuria, “17 Filles” ha vinto La Settimana della Critica al Festival di Cannes. Il film è stato definito “un documento di fiction intelligente e non moralistico, che va sotto pelle in psicologia con adulti assenti ingiustificati”. Tratta da un episodio realmente accaduto nel 2008 nel Massachusetts, la pellicola è di fatti uno spaccato dell’adolescenza che mostra le emozioni delle protagoniste e la loro specialissima protesta sociale, con stile asciutto, una narrazione semplice e scenografie essenziali. Le sorelle Delphine e Muriel Coulin hanno costruito la loro storia ambientandola in un luogo che conoscono bene. Siamo in una cittadina chiamata Lorient. Un porto bretone del versante atlantico nord occidentale, che ha avuto un passato importante in senso economico per via della pesca ma soprattutto in senso militare. Distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e culla della Resistenza è stata ricostruita negli anni Cinquanta secondo criteri architettonici e urbanistici impostati alla fiducia nel futuro. Ma nella Lorient mostrata nella pellicola, non resta più niente di tutto questo. La generazione dei figli e dei nipoti di chi fu protagonista degli eventi di sessanta, settant’ anni fa non ha memoria né interesse per ciò che l’ha preceduta. Gli adulti nel film sono solo figure sfocate, genitori tra le pareti domestiche o insegnanti a scuola, e la città modello è ridotta a un malinconico deserto colonizzato dai fast food americani e terreno di innocenti scorribande dei loro figli adolescenti, e in particolare delle loro figlie. Le registe cercano di penetrare nel cuore di queste ragazze che non vogliono essere compatite, ma si pongono verso il mondo come eroine che hanno deciso di ribellarsi alla società, ai loro occhi monotona e conformista, cercando l’emancipazione proprio attraverso la maternità da vivere ribaltando lo stereotipo che tanto ha condizionato il percorso femminile. La loro è una scelta cosciente, un atto di ribellione e uno strumento di emancipazione, una prospettiva dunque davvero nuova e rivoluzionaria. A eccezione della notevole protagonista Louise Grinberg e di un altro paio di ragazze, tutte le interpreti non sono attrici professioniste. La Grinberg è molto brava nell’interpretare la capofila Camille, così come altre attrici, a partire da Roxane Duran e Esther Garrel, danno vita a giovani ragazze, dolci e affettuose, in piena crisi adolescenziale che trovano conforto l’una nell’altra. Tornando al film, possiamo dire che pur evidenziando la mancanza di una reale consapevolezza, alla fine “17 fille” ci conduce ad ammirare queste ragazze come delle eroine anziché commiserarle, in quanto giovani donne che si sono rese protagoniste della loro avventura esistenziale. A riportare l’intera vicenda alla realtà ci penserà il finale, che farà risvegliare le protagoniste dal sogno collettivo e sottolineerà la natura unica ed eccezionale della vicenda.

A cura di Fabrizia Venuta.

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